Di Francesco vs Garcia: la prima volta

Di Francesco vs Garcia: la prima volta

Nel 2013 la prima sfida tra i due tecnici ex Roma ora sulla panchina di Frosinone e Napoli

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Sulla carta, sembrerebbe Davide contro Golia. Ma, in effetti, anche lì - “spoilerando” un paio di finali, peraltro attempati - è ben noto come sia andata. Roma-Sassuolo, 10 novembre 2013 (la foto in apertura si riferisce alla sfida dell'aprile 2015). Garcia, tecnico romanista, ha dalla sua tutte le carte, o quasi. Se è vero che Totti è costretto in tribuna, il confronto - d’organico e classifica - parla chiaro: 22 punti separano le due squadre, dopo undici giornate; ma il fascino del calcio, si sa, risiede nella sua natura imprevedibile e guai a dare qualsivoglia gara per scontata.

L’allenatore del Sassuolo Di Francesco, infatti, non è nuovo a imprese contro le grandi. Reduce da un pareggio contro il Napoli altrettanto impronosticabile, sceglie di disegnare la sua squadra lungo un 3-5-2 molto pratico, nel quale gli esterni di centrocampo arretrano in fase di non possesso.

Se i giallorossi tengono in mano le redini del gioco, non riescono comunque a trovare spazio né per vie centrali né sulle fasce. Il colpo, dunque, può arrivare solo grazie al genio del singolo.

Ecco, allora, che Miralem Pjanic serve in verticale Florenzi con un ispirato colpo di tacco; il diagonale del romanista è respinto dal portiere avversario nella zona appannaggio di Longhi. Ma questi, nel tentativo di rinviare, svirgola terribilmente il pallone e insacca nella propria porta.

Mossa DiFra

 

L’allenatore dei neroverdi non si scompone. E se Garcia cerca di arginare la frenesia che i suoi mettono nel voler chiudere la gara, Di Francesco non tocca l’assetto tattico, chiedendo ai suoi di non disunirsi e continuare la partita di concentrazione e sacrificio prevista dal piano-gara originario. L’idea sembra quella di difendere il risultato; ovvero, non concedere alla squadra di Garcia la possibilità di ampliare il divario, per puntare nell’ultima frazione sulle prodezze dei suoi più ispirati.

Così va, e la partita si infiamma. Negli ultimi venti minuti, infatti (più i 5 fatidici di recupero), DiFra passa al 4-2-4 e alza il baricentro della squadra.

A qualche istante dal termine è De Sanctis a salvare di piede sulla conclusione di Floro Flores; la Roma allora serra le fila, sfiorando il raddoppio al 2’ di recupero con un incontenibile Ljajic a cui Pegolo continua a negare la gioia del gol. L’ultimo attacco, però, è del Sassuolo e i neroverdi si riversano tutti in area giallorossa. Giacomelli non fischia il contatto dubbio tra Bradley e Floro Flores, mentre il pallone finisce a Berardi. La giovane stella del Sassuolo (19 anni) insacca per il suo sesto gol in Serie A e, in un colpo solo, scaraventa Garcia all’inferno e Di Francesco in paradiso. La Roma del francese ha comunque un discreto bottino: 32 punti sui 36 disponibili. Ma oggi a gioire sono gli uomini allenati dal grande ex che, con il quarto risultato utile in cinque gare, compie un passo importante in ottica salvezza.

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