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Faro dell'Inter campione d'Italia nel 1989, per quasi 5 anni manterrà il primato del gol più veloce mai segnato in Serie A. Affermatosi lontano da Cagliari, fece grandi i rossoblù
Anche il ricciolo faceva la sua parte, punto di riferimento di centrocampo in reparti sempre di livello. Gianfranco Matteoli nell'Inter dei record campione d'Italia ricopriva un ruolo fondamentale, ma mai abbastanza celebrato in mezzo a tanti altri campioni.
Forse un carattere un po' schivo, da sardo "di periferia", la necessità di far parlare il campo più che i giornali. Un giocatore, Matteoli, passato alla storia del calcio di casa nostra anche per aver segnato il gol più veloce di sempre.
Sardo di periferia, con tutto il rispetto, Matteoli viene dalla Barbagia, terra aspra e conosciuta non sempre per aspetti positivi. Cagliari nel cuore, Cagliari come sogno, negli anni Settanta quando ancora Gigi Riva è in attività.
Gianfranco vorrebbe il rossoblù, ma viene scartato a un provino. La reazione è contraria a quella di Riva, lombardo diventato sardo: fa le valigie e va a Cantù. Qui di lui si accorge, mentre è a fare un provino, Mino Favini, nome leggendario a livello giovanile. Per Matteoli ci sarebbe posto al Como.
Un Como che a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta è una fucina enorme di talento, nonostante sia in Serie B. Dopo alcuni prestiti nelle categorie inferiori i lariani sono pronti a riaccoglierlo più maturo dal 1982, a 23 anni. E nel 1984 è promozione in A, con Burgnich in panchina.
Gioca ancora come trequartista, più un 10 che un 8. Ma la vicinanza di Como a Milano è un radar troppo potente perché l'Inter non si accorga di lui. Così Matteoli nel 1986 dopo una stagione così così alla Sampdoria diventa il nuovo regista titolare dei nerazzurri.
Piano piano si va costruendo quella squadra che nel 1989 vincerà lo scudetto con 58 punti conquistati su 68. Se Matthaeus è la forza bruta inarrestabile e Berti l'incursore di lusso, Matteoli è la mano che accende e spegne il motore. Sempre senza farsi molto notare, testa alta e riccioli al vento.
Lo si nota, quello sì, quando segna contro il Cesena dopo 9 secondi e 9 decimi: azione molto semplice ma efficace, lancio di Verdelli dalle retrovie, respinta corta della difesa cesenate in un San Siro soleggiato e ancora non del tutto pieno, e Matteoli di sinistro al volo dal limite dell'area piazza il pallone all'incrocio dei pali. Era il 27 novembre del 1988: è il gol più veloce nella storia della Serie A, record che verrà battuto solo nel 1993 da Marco Branca.
A oltre trent'anni è ora di tornare a casa, in Sardegna. C'è un grande Cagliari da trascinare il più avanti possibile. Un Cagliari con gente del posto e che nel 1993 arriva addirittura in semifinale di Coppa Uefa. E contro chi perde? Incredibile ma vero, è l'Inter a spezzare il sogno dei sardi allenati da Carlo Mazzone con Matteoli che è il capitano della squadra.
Il Cagliari in quella stagione si piazza anche sesto in campionato, una roba mai vista dai tempi di Gigi Riva. Nel 1994 la cessione al Perugia, dove chiude la carriera da giocatore prima di tornare sull'Isola come tecnico e dirigente.
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