Champions League 1999, i 3 minuti dello United

Champions League 1999, i 3 minuti dello United

L'incredibile rimonta oltre il novantesimo dei Red Devils contro il Bayern Monaco in finale, grazie ai gol dei subentrati Sheringham e Solskjaer

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Vincere una Champions League è una goduria in sé, farlo come il Manchester United del 1999 è qualcosa di indescrivibile: sotto di un gol al minuto 90 contro il Bayern Monaco, con due reti nel recupero i Red Devils riuscirono a ribaltare la situazione completando in più il "Treble", cioè il filotto con tutti i trofei disponibili, Premier ed FA Cup.

Un incubo invece per i bavaresi, travolti nel modo più atroce e impensabile. Ma che due anni dopo riusciranno a prendersi una bella rivincita conquistando la Champions contro il Valencia.

L'illusione di Basler

Stiamo parlando forse della più incredibile rimonta di sempre in una finale? Se la gioca in Champions League con Liverpool-Milan, che però finì pari e poi ai rigori, da 0-3 a 3-3. Qua invece fine del discorso al novantesimo: o meglio, ben oltre il novantesimo, altrimenti non ci sarebbe l'epicità del ricordo.

Estasi Manchester United, il 26 maggio 1999, e beffa Bayern, in avvio nettamente meglio al Camp Nou di Barcellona e avanti con il gol del suo centrocampista più talentuoso: Mario Basler. Rasoiata dal limite su punizione e Schmeichel che non accenna quasi la parata.

Il più classico dei colpi a freddo, che lascia di sale uno United molto meno brillante che nei turni precedenti quando tra gli altri ha fatto fuori, in semifinale, la Juventus, andando a segnare 3 gol a Torino a rimontare l'iniziale 2-0.

Grandi protagonisti i "Calipso Boys", Andy Cole e Dwyght Yorke, una coppia di attaccanti forti fisicamente e in un periodo realizzativo straordinario. Eppure in finale sono spuntati, così come i tanti prodotti del vivaio del Manchester United diventati protagonisti a livello internazionale: Giggs, Beckham, Gary Neville e Butt.

Assenti per gli inglesi due pezzi da novanta come Scholes e Keane, così Alex Ferguson, che diventerà "Sir" dopo quel trionfo, deve dare fiducia all'ex milanista Blomqvist a sinistra. Nel Bayern Monaco a proposito di ex italiani sognano la loro prima Champions League sia Stefan Effenberg che il 38enne Lothar Matthaeus, che ormai viene schierato da libero.

Sheringham e Solsjkaer

Lo United soffre e non trova il bandolo della matassa. Alla lunga l'assenza di Keane e Scholes pesano e per il Bayern è gioco facile trascinare la sfida sui suoi binari. Quando il tecnico Ottmar Hitzfeld inizia coi cambi, abbastanza conservativi, stanno per scorrere i titoli di coda.

Anche Ferguson ha mischiato le carte cambiando il reparto offensivo. Fuori Cole e Blomqvist e dentro le due punte di riserva: l'elegante Teddy Sheringham e il guizzante Ole Gunnar Solskjaer.

Non è tempo di contenere, bisogna andare all'attacco. Ma al 90esimo, con 3 minuti di recupero segnalati dal quarto uomo, è sempre 1-0 per il Bayern. Poi da un calcio d'angolo su cui sale anche il portiere Schmeichel succede l'impensabile: i tedeschi sbagliano il rinvio, Giggs che è mancino tenta un destro strozzato che diventa in mischia un assist per Sheringham, appostato a pochi metri dalla porta.

Pareggio, dunque, ma non è finita. Altri due minuti e su un altro corner per lo United che ormai è in trance ecco la sponda di Sheringham per Solskjaer che nell'area piccola allunga il piedone e batte Kahn. Novantatreesimo minuto e i Red Devils vincono la Champions, perché non c'è più tempo per il Bayern di rimediare.

L'immagine che rimane nella memoria oltre alle lacrime dei bavaresi è la capriola di gioia di Schmeichel in mezzo al campo. "Treble" per il Manchester United, oggi si chiamerebbe Triplete ma cambia poco. Una finale da ricordare per sempre, forse per chiunque, anche gli sconfitti. United che torna invece sul trono d'Europa dopo ben 31 anni nel giorno di quello che sarebbe stato il 90esimo compleanno di Matt Busby, l'uomo che costruì il primo ManU campione d'Europa. 

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