Coppa Campioni 1974, l'unica finale giocata due volte

Coppa Campioni 1974, l'unica finale giocata due volte

Bayern Monaco vincente sull'Atletico Madrid dopo che la prima partita era finita 1-1: non essendoci i calci di rigore si dovette disputare il bis pochi giorni dopo con il trionfo 4-0 dei bavaresi

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Forse avremmo dovuto capirlo già da quel giorno, chi sarebbe stato uno dei club dominatori in Europa e chi invece avrebbe passato soprattutto sofferenze. Una partita storica, la finale di Coppa Campioni del 1974, talmente storica che se ne giocarono due tra Bayern Monaco e Atletico Madrid: 1-1 la prima versione, gara da ripetere perché non erano previsti i calci di rigore e nemmeno la crudele monetina. Nella seconda gara invece chiaro 4-0 per il Bayern, alla sua prima Coppa Campioni della storia.

Nuove forze in pista

Un'edizione abbastanza rivoluzionaria quella, con il trono lasciato vacante da chi l'aveva occupato negli anni precedenti. L'Ajax di Cruijff, per esempio, dopo tre successi consecutivi scivola al secondo turno contro il Cska Sofia, non certo una corazzata, ai supplementari. Sempre al secondo turno va fuori la Juventus, sconfitta dalla Dinamo Dresda. Così c'è spazio per gli outsider e basta vedere le semifinali per rendersene conto: Celtic Glasgow-Atletico Madrid e Ujpest-Bayern Monaco. La spuntano gli spagnoli e i tedeschi, decidendo l'eliminatoria al ritorno dopo il pareggio in trasferta dell'andata. La finale si disputa in uno stadio che purtroppo diventerà conosciuto anche alle nostre latitudini e non per eventi positivi: è l'Heysel di Bruxelles, dove il 15 maggio 1974, alla vigilia del Mondiale in programma proprio in Germania Ovest, si gioca Bayern-Atletico. I tedeschi (dell'Ovest) schierano l'ossatura della nazionale, dal portiere Sepp Maier a Beckenbauer, Breitner e Gerd Muller. L'Atletico Madrid replica con un gruppo senza particolari stelle ma con qualche giocatore di culto tipo Adelardo, leader di presenze nella storia del club fino all'arrivo di Koke, oppure il basco Irureta e il portiere Miguel Reina, papà dell'ex estremo difensore di Napoli e Milan. Zero a zero dopo il novantesimo, zero a zero dopo il primo tempo supplementare, poi al 114' è Luis in contropiede a sbloccare la situazione a favore degli spagnoli. Sembra veramente fatta ma al 119' una legnata da fuori di Schwarzenbeck sorprende Reina ed è 1-1.

Il "replay" senza storia

Mai era successo in quasi vent'anni di Coppa Campioni che una finale finisse in parità anche dopo i 120'. La norma c'è, del resto la lotteria dei rigori è solo un'idea che gira nella testa di qualche dirigente, niente più. Come la finale dell'Europeo del 1968, c'è bisogno del replay: in quel caso vinto dall'Italia. E stavolta, il 17 maggio 1974, a prevalere è la freschezza mentale del Bayern Monaco, che schianta i rivali 4-0 grazie alle doppiette di Hoeness e Muller. Ancora sotto choc, l'Atletico Madrid soccombe come gli accadrà in altre due finali di Champions League perse anch'esse in maniera drammatica, nel 2014 e nel 2016 contro il Real Madrid, peraltro. Un periodo d'oro per il calcio tedesco (occidentale) quello visto che Beckenbauer all'epoca è il Pallone d'Oro in carica e di lì a un mese la nazionale vincerà anche l'Europeo, in casa. Prima Coppa Campioni nella storia del Bayern Monaco che darà il via un triennio d'oro con tre trionfi consecutivi, contro Leeds e Saint-Etienne. Inaugurando così il mito del "calcio, un gioco molto semplice: 11 contro 11 poi vincono i tedeschi". 

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