Tre trapianti e due Europei: l’incredibile storia di Ivan Klasnic

Tre trapianti e due Europei: l’incredibile storia di Ivan Klasnic

L’attaccante, convocato dalla Croazia nel 2004 e nel 2008, ha subito tre interventi a un rene. Ha rischiato la vita e ottenuto un mega indennizzo

 

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Nella storia degli Europei si inscrivono le vicende di Ivan Klasnic, attaccante della nazionale croata a Euro 2004 (pur senza presenze in campo) e a Euro 2008. Proprio nell’edizione del torneo organizzata da Austria e Svizzera le sue performance con la Croazia giunsero al loro apice, dal momento che, scendendo in campo in due sole occasioni, Klasnic realizzò due reti. La seconda, peraltro, sembrava decisiva per proiettare la sua nazionale tra le prime quattro squadre della manifestazione, essendo arrivata a un minuto dalla fine dei tempi supplementari. La bellezza del calcio, però, sta anche nel fatto di non poter esultare definitivamente finché l’arbitro non fischia la fine. E proprio Klasnic lo sa bene, visto che alla sua marcatura riuscì a replicare pochi secondi più tardi ?entürk. Calci di rigore, quindi, e Turchia promossa in semifinale. Per lui e i suoi compagni fu un mesto rientro a casa.


Klasnic, l’incredibile storia fuori dal campo

Ma di questo calciatore, nato ad Amburgo da padre e madre croati di origine bosniaca, più che la vicenda sportiva, interessante ma non straordinaria, colpisce la storia che ha vissuto fuori dal campo. Ivan, infatti, ha avuto notevoli problemi fisici che lo hanno portato più di una volta a toccare con mano il doppio incubo di dover abbandonare il calcio e di temere per la propria vita. Tutto cominciò verso la fine del 2006, quando gli venne diagnosticata una grave disfunzione renale che aveva bisogno di un trapianto per essere risolta. Per lui, partner d’attacco di Miro Klose nel Werder Brema, è un brutto colpo. Ma il suo è un carattere da guerriero, abituato a combattere: sa che in passato altri sportivi professionisti, grazie a un trapianto, sono riusciti a tornare al loro lavoro, per cui l’unica cosa da fare è andare in sala operatoria e rimettersi al più presto ad allenarsi per recuperare la forma migliore. È quello che fa Klasnic nel gennaio del 2007, quando le porte della speranza si aprono sul suo futuro.

 

Il rigetto e il trapianto del rene paterno

 

Purtroppo, però, il conto alla rovescia per tornare a giocare si interrompe dopo pochissimi giorni, perché il rene trapiantato viene rigettato. Ivan quasi non ci crede: le statistiche dicono che in più del 90% dei casi l’organo viene ben accolto dal corpo del ricevente. Il suo, evidentemente, rientra in quella percentuale minoritaria che rende più difficile l’attività dei medici e la vita dei pazienti. In ogni caso non c’è tempo per recriminare, lasciare spazio alla ramificazione delle paure e delle domande: bisogna trovare un nuovo donatore. La scelta cade sul padre, che dovrebbe garantire un indice di tollerabilità ottimale dell’impianto. Klasnic torna nuovamente in sala operatoria nel mese di aprile 2007: l’intervento riesce. Quanto al genitore, oltre alla felicità di poter contribuire alla salvezza del figlio, i medici lo rassicurano sul fatto che, nei donatori, il rene che rimane impara a lavorare per due. A questo punto, l’obiettivo del rientro è l’unica cosa su cui l’attaccante deve focalizzarsi.


Il rientro in campo

Il processo è graduale. Si comincia con il primo allenamento con i compagni, che giunge due mesi dopo l’operazione. A settembre 2007, dopo qualche rallentamento nel processo di recupero dettato dalle necessarie cautele da prendere in casi come questo, i medici si esprimono favorevolmente per il definitivo rientro all’attività professionistica. Arrivano le prime amichevoli e poi, finalmente, il nome di Ivan Klasnic torna nella distinta arbitrale in occasione della partita che, il 24 novembre 2007, il Werder Brema gioca in trasferta sul campo dell’Energie Cottbus. È una data indimenticabile nella vita del giocatore, che certifica il suo ritorno in campionato con una maglia da titolare. Segnare di nuovo è una questione di giorni: è il 15 dicembre quando, in una roboante vittoria contro il Bayer Leverkusen (5-2), Klasnic realizza una doppietta e serve anche un assist al compagno d’attacco Rosenberg. È l’inizio di una bella annata, che culmina con la partecipazione a Euro 2008 di cui si è detto in precedenza. Ivan giocherà ancora per cinque stagioni con Nantes, Bolton e Mainz. Con la nazionale le ultime apparizioni sono datate 2010, partite di qualificazione per Euro 2012, al quale l’attaccante non parteciperà. Il suo bilancio definitivo con la Croazia sarà di 41 presenze e 12 reti.


Il terzo trapianto e l’indennizzo

Ma la sua vita rimane sempre la prima preoccupazione, dal momento che, nel 2017, Klasnic è costretto a sottoporsi a un terzo trapianto di rene. Una lotta costante che, anche da un punto di vista legale ed economico, è riuscito a vincere: nel 2020, infatti, il Tribunale regionale superiore di Brema, dopo anni di controversie, gli ha riconosciuto il diritto di essere risarcito dalla sua ex società, il Werder, con quattro milioni di euro. Le ricostruzioni emerse in giudizio hanno appurato che i medici del club, nonostante i valori relativi all’attività renale non lo consentissero, gli somministrarono abbondanti quantitativi di antidolorifici che ne compromisero la salute fino alla necessità di ricorrere ai tre trapianti. Grazie ai quali Klasnic, oggi, è ancora vivo.

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