Le spy story del calciomercato: Luis Figo

Le spy story del calciomercato: Luis Figo

Ci fu un anno in cui il portoghese cedette alle avanches di Parma e Juventus in uno degli intrighi più controversi degli anni Novanta 

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La testa perduta di Damasceno Monteiro, del grande Antonio Tabucchi, comincia con un cadavere ritrovato decollato in un parco di Porto che scoperchia a un giornalista in erba un mondo poliziesco fatto di corruzione, violenza e malversazioni. La vicenda è ispirata a un fatto realmente accaduto a un giovane nella periferia di Lisbona nel maggio 1996 e probabilmente il libro ha influenzato il colpevole, il poliziotto Fernando Santos, a confessare. Cosa c'entra tutto questo con Luís Filipe Madeira Caeiro, più noto come Figo? Poco o nulla, se non che il suo caso di mercato, capitato un anno prima di quello di nera, ha avuto come teatro proprio la capitale lusitana, ha messo in subbuglio i poteri forti – la Fiat, la Parmalat e la Lega di Serie A –, ha scoperchiato corruzione, violenza (verbale) e malversazioni e per vagonate di soldi ha fatto perdere la testa a tutti, quantomeno metaforicamente. Alzi la mano, poi, chi non associa immediatamente Figo alla testa di maiale decollato che gli è stata lanciata in campo dai suoi ex tifosi del Barcellona quando è passato al Real Madrid.

 

 

L’avvento di Figo

 

Il Portogallo è stato estromesso dai Mondiali di Usa '94 perché da quelle parti non nasce da Eusebio un attaccante più stazzato di Paulo Futre, esterno di un metro e settantasei di fragilissima classe. Nonostante le folate di Rui Costa, le geometrie di Paulo Sousa e la grinta al limite del criminale di Fernando Couto, il gol resta un problema irrisolto. Tra un João Pinto, un Domingos Paciência e un Rui Barros, eterni (ed esterni pure loro) incompleti, si sta facendo però largo una nuova, ulteriore, meravigliosa ala dribblomane. Capace come pochi di saltare l'uomo, inventare calcio e servire palloni al centro per il centravanti che, purtroppo, il Portogallo non possiede: Figo, e chi sennò?

In tempi di highlights in Vhs e scout sguinzagliati in giro per il mondo in cerca di perle nascoste alla Aristoteles de L'Allenatore nel pallone, per i diesse del calcio italiano è quasi un gioco da ragazzi intendere la classe cristallina del ventenne portoghese nei due confronti tra la sua nazionale e quella allenata da Sacchi: prima uno 0-0 a New Haven, nella U.S Cup del maggio 1992, e poi un 1-3 nel febbraio 1993 a Porto per le qualificazioni Mondiali. L'Italia vince, Figo convince.

Il Portogallo non gira, con lo Sporting va meglio ma Figo è comunque splendido – “troppo figo” si sarebbe appunto detto nel gergo di quel periodo – e dopo un Rui Costa alla Fiorentina, un Couto al Parma e un Paulo Sousa alla Juve, tralasciando il martirio di Futre prima alla Reggiana e poi al Milan, la colonia portoghese del campionato più bello del mondo è pronta ad accoglierlo a braccia aperte. Parma e Juventus ci si buttano e come al solito si scatena una bagarre tra grandi potentati industriali, la Parmalat e la Fiat di cui sopra.

 

 

Il duello tra Parma e Juventus

 

A Lisbona il giovane Luis ha segnato undici gol sia nella stagione 1993-94 che in quella successiva, più tredici e diciassette assist, è in scadenza di contratto e così gli emiliani, che hanno appena vinto la coppa Uefa e chiuso terzi il campionato dopo un lungo testa a testa proprio con i bianconeri – provano ad anticipare la concorrenza mandando a fine 1994 Giambattista Pastorello in Portogallo con il compito di convincerlo. Figo ascolta, annuisce e firma un precontratto: sarà gialloblù. O almeno, così assicura l'architetto della trattativa, il suo procuratore José Veiga. Dopotutto Calisto Tanzi, patron Parmalat, ha miliardi di motivi per convincere chiunque. “Figo è nostro!” pubblicano i giornali d'Emilia.

Peccato che da ottobre 1994, tra Juventus e Sporting Lisbona (il presidente Sousa Cintra è descritto in gravi ristrettezze economiche) ci sia già un accordo per il passaggio del giocatore in bianconero a partire dal primo agosto dell'anno dopo, per una cifra che si aggira intorno ai sei miliardi di lire. “Abbiamo Figo!” ribattono in Piemonte quando scoprono il gioco dei rivali.

I contratti, però, da regolamento non possono essere ratificati sino a sei mesi dalla data della scadenza dell'accordo precedente, e quello tra Figo e lo Sporting termina il 31 luglio: prima del 2 febbraio nessuno può ufficializzare nulla. La trama si fa complicata come quella di un giallo, in questo caso gialloblù, perché il 3 febbraio il Parma deposita in Lega i documenti che certificano l'acquisto del portoghese: «Il nostro è un contratto inattaccabile» afferma sicuro Pastorello.

Figo fa spedire a Torino e alla Fifa da un notaio, già a metà novembre 1994, un atto ufficiale per svincolarsi dagli accordi presi dalla sua società con i bianconeri e ai giornali dichiara: «Il contratto con la Juve è nullo, se io non voglio andarci». E Veiga rilancia: «Lo Sporting sta facendo una pagliacciata e agisce contro la legge».

«Non prendiamo nemmeno in considerazione l'ipotesi di rinunciare al giocatore» rincarano da Parma, ma la Juventus sa di avere qualche buona carta in mano in questo poker truccato e gli emiliani, che già pregustavano l'intera posta in palio, rimangono fregati.

 

Come andò a finire?

 

Le due società sono agli stracci e chiedono al presidente di Lega Luciano Nizzola un arbitrato, ma quello scontenta un po' tutti e impone a Figo due anni di bando dal campionato italiano. Privando la A e privandoci, di fatto, della possibilità di goderci le prestazioni di uno dei giocatori più forti del decennio.

Sembra Il diario di Bridget Jones – tra lui, lei e l'altro ma in questa trama complicata tra i due litiganti s'infila un terzo incomodo, nella fattispecie il Barcellona. Mentre Juve e Parma fanno a botte, e nonostante a marzo l'imperscrutabile Sousa Cintra dichiari che Figo giocherà altri due anni a Lisbona e poi andrà in gialloblù, il calciatore svicola in Catalogna, diventando idolo e bandiera blaugrana. Almeno fino all'arrivo dei soldi di Florentino Perez. E della testa di maiale.

 

 

 

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