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18 agosto 1982 primo turno di Coppa Italia vinto a tavolino. Per i sardi inizia una stagione piena di aspettative con il neoacquisto peruviano, la speranza Victorino e la bandiera Piras
Lo sponsor erano ceramiche sassuolesi e per festeggiare la buona riuscita del ricco accordo si era scomodato addirittura Riva. I due stranieri un lusso: l’uruguagio Victorino, che aveva in Bearzot un ammiratore illustre, e il peruviano Uribe, che nel 1981 era stato votato quarto miglior calciatore sudamericano dietro Zico, Maradona e Junior. Il capitano, manco a dirlo, “Gigi” Piras, che quell’anno replicherà con nove gol il suo miglior bottino in A. In panchina, c’era Gustavo Giagnoni, l’olbiese con il colbacco, che finalmente aveva l’occasione di trasformarsi in profeta in patria dopo lunghe stagioni nel continente. Gli ingredienti c’erano tutti per provare l’assalto a un posto in Europa, ma il sogno ci aveva messo poco a trasformarsi in incubo.
Il 18 agosto di quarantadue anni fa il Casteddu apriva la sua stagione in Coppa Italia contro la Reggiana, al mitico Mirabello. Nonostante lo 0-2 a tavolino avesse posticipato un’anteprima delle difficoltà future, vedi alla voce retrocessione all’ultima giornata nello scontro diretto con l’Ascoli, i primi segnali di una squadra costruita meno bene di quanto si pensasse c’erano tutti. Il Cagliari aveva chiuso il primo tempo sotto 1-0 contro una compagine di B, poi anch’essa retrocessa, e aveva portato a casa la vittoria solo perché una monetina aveva colpito nell’occhio il povero arbitro Facchin – “trauma bulbare” per lui – così la partita era stata sospesa.
Grazie a quei due punti, e agli altri cinque messi insieme nelle quattro gare prima dell’esordio in campionato con la Roma, in Coppa Italia i rossoblù si erano qualificati agli ottavi. Il primo gol della stagione 1982-83, il 22 agosto a Monza, lo aveva segnato un certo Walter Mazzarri, allora un centrocampista ventunenne arrivato dal Pescara, ma il raddoppio era stato opera di Victorino. E l’hype intorno al miglior giocatore del Mundialito 1980 e dell’Intercontinentale 1981 si era alzato ulteriormente. Alla prima di campionato, alla sfida del Sant’Elia contro la Roma futura scudettata si era però presentato un Cagliari “sbracato, sotto ritmo” e addirittura “disfatto dallo scirocco”, e dopo nove minuti era già 0-1. Gol dell’esordiente Alberto Faccini. Il primo centro del nuovo torneo era già una sentenza: ci sarebbe stato da sudare. E l’1-3 finale contro una squadra a basso ritmo, proiettata al vicino impegno europeo contro l’Ispwich, sarebbe potuto essere più largo. Per il povero Victorino, così come per Uribe, quella di Cagliari non era proprio aria. Sarà stato lo scirocco?
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