Capello e i leoni di Wembley

Capello e i leoni di Wembley

Il 14 novembre 1973 Inghilterra-Italia finì 0-1. Dopo la prima affermazione sugli inglesi ottenuta nel giugno di quell’anno, con la rete realizzata dal centrocampista gli azzurri vinsero la prima volta anche a Londra

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Il 14 novembre 1973 è una data importante per la nazionale italiana. In quel giorno, infatti, per la prima volta nella storia, gli azzurri si imposero fuori casa contro l’Inghilterra nel suo stadio simbolo, l’emblematico Wembley. L’occasione fu l’amichevole organizzata nell’ambito delle celebrazioni per il 75° compleanno della FIGC, partita alla quale l’Italia arrivava con un apprezzabilissimo ruolino di marcia: la squadra, infatti, era imbattuta da 12 match e, negli ultimi 53 incontri disputati, aveva conosciuto la sconfitta solo 5 volte. Aveva vinto l’Europeo del 1968 e si era arresa nella finale dei mondiali di Messico ’70 solo all’inarrivabile Brasile di Pelè. Insomma, non c’era motivo per il quale dovesse nutrire complessi di inferiorità nei confronti della nazionale di Sir Alfred Ramsey, peraltro già battuta (prima volta in assoluto) nel precedente mese di giugno in amichevole a Torino (2-0). Una consapevolezza che riluceva nelle dichiarazioni che zio Uccio (il ct Ferruccio Valcareggi) rilasciava alla stampa prima della partita: «Siamo vice campioni del mondo, a Wembley faremo il nostro solito gioco. Il fatto che si giochi in trasferta e contro l’Inghilterra non ci induce a rivoluzionare squadra e schemi».

Una Londra grigia per gli azzurri 


14 novembre 1973, si diceva. Data nella quale cadeva il 39° anniversario della Battaglia di Highbury, la partita giocata dalle due rappresentative, terminata 3-2 per l’Inghilterra, nella quale gli azzurri, fuori casa e in dieci uomini per quasi tutto il match, sfiorarono il pareggio. Londra è immersa in una delle sue plumbee serate autunnali, umide e piovose. La rappresentativa di Ramsey è fresca di eliminazione dal mondiale tedesco dell’anno seguente, per mano di quella sorprendente Polonia che in Germania arriverà terza. C’è delusione oltremanica, che i soliti giornali scandalistici riversano sull’Italia definendola una squadra di camerieri, facendo riferimento al passato vissuto da Chinaglia tra i sudditi di Sua Maestà. L’Italia vuole finalmente abbattere il tabu che non l’ha mai vista vincere in terra d’Albione: per farlo si affida a una formazione che, scontando le assenze di Anastasi, Mazzola e Morini, combina una parte dei reduci di Messico ’70 con i nuovi innesti suggeriti dal campionato, convocati per garantire un necessario ricambio generazionale. Tra questi c’è Fabio Capello, il match winner della partita che, dopo una prestazione collettiva di resistenza agli attacchi inglesi culminata spesso con i decisivi interventi di Zoff, a quattro minuti dal 90’, ben appostato in mezzo all’area di rigore, è pronto ad appoggiare in rete una respinta di Shilton su un forte tiro in diagonale scagliato dalla destra da Chinaglia. Un lampo che schiarisce il cielo sopra Wembley, per gli inglesi sempre più cupo.  

Tabellino

Inghilterra-Italia 0-1


Inghilterra: Shilton, Madeley, Hughes, Bell, McFarland, Moore, Currie, Channon, Osgood, Clarke (28’ st Hector), Peters.
A disp: Clemence, Storey, Brooking, Dobson, Worthington, Keegan.
C.T. Ramsey

Italia: Zoff, Spinosi, Facchetti, Benetti, Bellugi, Burgnich, Causio, Capello, Chinaglia, Rivera, Riva.
A disp: Castellini, Sabadini, Zecchini, Furino, Re Cecconi, Bigon, Boninsegna, P. Pulici.
C.T. Valcareggi.

Marcatore: 41’ st Capello
Arbitro: Marques Lobo (Portogallo)

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