Juventus-Lecce, la formazione dei doppi ex

Juventus-Lecce, la formazione dei doppi ex

Alla vigilia della sfida di campionato tra queste due squadre vediamo chi ha vestito entrambe le maglie

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Juventus e Lecce, due club distanti centinaia di chilometri, due città agli antipodi dello Stivale italico: nel calcio in realtà più vicine di quel che si possa credere. Quanti giocatori hanno indossato entrambe le maglie, specie quando la Signora pescava a mani basse dai club del sud per prelevarne i migliori talenti. Abbiamo creato un undici con chi ha militato sia nella Juventus che nel Lecce, occhio ai grandi nomi.

Juventus-Lecce, due difensori centrali da urlo

Iniziamo dal portiere, che non può che essere Antonio Chimenti, vice di Buffon alla Juventus ma soprattutto titolare al Lecce dal 1999 al 2002 prima, appunto, di vestire il bianconero. Un estremo difensore comunque di buon affidamento, fermo restando che Buffon era assolutamente intoccabile. Prendiamo poi tre difensori molto diversi tra loro, iniziando con Juan Cuadrado a destra. Il colombiano ormai è un giocatore offensivo, ma quando arrivò in Italia (all'Udinese, che lo prestò appunto al Lecce) veniva visto più come esterno a tutta fascia: alla Juve sarebbe stato schierato come ala pura, sempre a destra. In mezzo scegliamo una coppia che emana proprio durezza e marcature come una volta. Pasquale Bruno e Sergio Brio hanno giocato assieme alla Juventus per tre stagioni dal 1987 al 1990, ma entrambi erano creciuti nella Primavera del Lecce, squadra della loro terra di origine.

Centrocampo di qualità

Franco Causio, "Il Barone": basterebbe lui come top di questa formazione di doppi-ex. Campione del mondo con l'Italia, leccese purosangue, bandiera della Juventus, con ritorno a Lecce. In mezzo prendiamo uno che è il simbolo della juventinità, ma con un inevitabile presenza di sangue salentino: parliamo naturalmente di Antonio Conte, attuale allenatore del Napoli, che la Juventus andò a pescare proprio dal Lecce, facendone un centrocampista totale, nonché il capitano della squadra. Accanto a lui Sergei Aleinikov, una sorta di meteora in bianconero, con il suo passo felpato, i capelli ricci e i baffoni, molto anni Ottanta, quando l'Unione Sovietica era una superpotenza del calcio europeo. Chiudiamo il centrocampo con un calciatore molto peculiare, un altro straniero, capace di giocare quasi in tutte le posizioni della mediana: l'uruguaiano Ruben Olivera, tre spezzoni di carriera con la Juventus e poi una stagione e mezza al Lecce con la maglia numero 10, tra il 2010 e il gennaio 2012.

Attacco con fuochi d'artificio

Chi fa il centravanti tra questi tre? Fabrizio Miccoli, Pablo Daniel Osvaldo e Mirko Vucinic. C'è un mix frizzante di talento, irriverenza e spavalderia in ciascuno di questi tre grandi attaccanti. La tecnica di Miccoli, capace di tutto con il pallone tra i piedi, lui leccese purosangue (della provincia, ma insomma siamo lì). Vucinic, leccese acquisito anche per matrimonio, l'approdo in Italia e i primi grandi numeri, per poi andare a deliziare le platee romaniste e juventine. Infine Osvaldo, che a entrambe le squadre ha regalato solo una minima parte della sua carriera da giramondo: una stagione al Lecce (8 gol in Serie B quando aveva vent'anni), mezza alla Juve, vincendo però uno scudetto.

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