Da Ajax e Lazio arrivano i ct

Da Ajax e Lazio arrivano i ct

Dai sottovalutati Fulvio Bernardini e Knobel fino ai grandi miti di Rinus Michels e Dino Zoff

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Nonostante la differenza d’età, Marco Baroni e Francesco Farioli possono essere considerati due allenatori emergenti, che per la prima volta in carriera hanno la possibilità di guidare squadre dal grande blasone. Il miglior augurio che entrambi possano ricevere, allora, è quello di ricalcare le gesta di altri tecnici, che dopo le esperienze in Italia e in Olanda, si sono ritrovati a dirigerne le rispettive selezioni nazionali. Esiste infatti un filo invisibile che lega i destini delle panchine di Lazio e Ajax, perché è dagli anni ’70, quelli del gioco all’olandese della banda Cruijff e della banda Maestrelli, sono diversi gli allenatori di biancocelesti e biancorossi, che passando per i club, sono poi diventati commissari tecnici. Forse anche al Maestro sarebbe toccato in sorte questo percorso, se proprio il destino non ci avesse messo lo zampino.

 

LA STORIA ORANJE. E proprio da quei rivoluzionari anni Settanta inizia questa particolare coincidenza che ha accomunato i tecnici di Lazio e Italia e di Ajax e Olanda. Il primo è più luminoso esempio è quello di Rinus Michels, considerato uno degli allenatori più importanti della storia del calcio, che dopo aver portato alla ribalta la squadra di Amsterdam, siede a più riprese sulla panchina della Nazionale olandese, che con lui diventa la mitica “Arancia Meccanica”, capace di incantare l’Europa e il Mondo con il suo gioco non posizionale e di influenzare generazioni di allenatori con la sua filosofia. Gli mancherà il trofeo più prestigioso, ma l’Europeo vinto nel 1988 sarà un oscar alla carriera. All’ombra del mito Michels, facendo lo stesso percorso, si ricorda anche George Knobel, che nell’unica stagione alla guida dell’Ajax conquista la Supercoppa Europea 1973-74, umiliando il Milan con un clamoroso 6-0 dopo lo 0-1 di San Siro, prima di prendere il posto proprio del grande Rinus sulla panchina orange. È il 20 novembre del 1974 quando incrocia in un match di qualificazione a Euro ’76 gli azzurri di Fulvio Bernardini, anche lui approdato in Nazionale all’indomani della disfatta in Germania. “Fuffo” cresce con l’aquila sul petto, è il primo calciatore della Lazio a vestire la maglia dell’Italia ed il primo allenatore a regalarle la Coppa Italia nel 1958. Sarà il commissario tecnico che invertirà la rotta del nostro calcio, uscendo dal catenaccio per consegnare poi ad Enzo Bearzot il compito di condurci fino al trionfo del 1982, quando ad alzare la Coppa del Mondo sarà Dino Zoff. Proprio il mito friulano, dopo aver iniziato la carriera da allenatore con l’Olimpica e con la Juventus, arriverà nel ’90 alla corte di Calleri, per diventare laziale per sempre. Allenatore imbattuto nei derby e presidente, lascerà il biancoceleste solamente per dire sì alla “sua” Italia, che nel 2000 porterà a un golden gol dal titolo europeo.

 

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