Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi
Il centravanti “Mundial” segnò tre gol al Messico nell’amichevole del 4 febbraio 1984: l’ultimo grande acuto in Nazionale di un campione assoluto
Fu un bel pomeriggio a Roma quando, il 4 febbraio 1984, Paolo Rossi segnò la sua seconda tripletta in maglia azzurra. A farne le spese il Messico: due anni dopo sarebbe stata proprio la nazione nordamericana a ospitare i Mondiali di calcio e Rossi & Co. erano i campioni del mondo in carica. Nel 1982 fu proprio una tripletta di Rossi a segnare l’impresa più importante dell’Italia del dopoguerra, Europeo del 1968 escluso: battere il Brasile bellissimo ma imperfetto di Zico e Falcao e iniziare la cavalcata fino a Madrid.
Dopo la delusione delle qualificazioni europee del 1983, Bearzot aprì alle sperimentazioni: la più importante fu il tentativo di far coesistere Franco Baresi e Gaetano Scirea, spostando il libero milanista a centrocampo. All’Olimpico in campo si videro anche Vierchowod, Fanna, Battistini, Bagni e Dossena: sangue giovane che avrebbe dovuto rinvigorire il corpo logoro della squadra campione del mondo.
Pronti-via e dopo 35 secondi Bagni si inserisce in area di rigore e supera Ferreira con un tocco in anticipo sul difensore. Poi iniziò lo show di Rossi, tornato Pablito per un pomeriggio romano. Anzi a fine gara Paolo espresse anche rammarico per un pestone che lo tirò fuori dal campo troppo presto, costretto a lasciare spazio a Fanna. «Ero a un passo dai 19 gol di Bettega, mi sarebbe piaciuto raggiungere almeno lui. E poi in azzurro solo Sivori, Riva e Bettega hanno segnato quattro gol in una sola volta, a quel punto potevo fare persino meglio di loro». Qualcuno disse che il Messico era una squadra troppo morbida (il Trap, ad esempio), ma fu un pomeriggio di gioia. Conti segnò il suo primo gol in azzurro davanti al suo pubblico. Pertini felice in tribuna chiese di vedere più spesso la Nazionale a Roma, politici e istituzioni fecero passerella e anche i quattro sotto esame furono soddisfatti. Un po’ meno Righetti: poteva giocare nella sua Roma con la maglia azzurra, un infortunio lo fece fuori dai convocati, provò a vedere la partita dalla tribuna, ma soffriva troppo, andò via nell’intervallo.
Resta agli annali un pomeriggio di festa, l’illusione che il Mondiale in Messico sarebbe stato dolce. Due anni dopo, i padroni di casa guidati da Milutinovic si issarono fino ai quarti di finale per essere eliminati ai rigori dalla Germania Ovest. Per l’Italia finì tutto agli ottavi contro la Francia di Platini. Da quel 4 febbraio 1984, Paolo Rossi segnò solo altre due volte con la maglia della Nazionale. In Messico Pablito indossò la 20, ma solo in panchina: non giocò nemmeno una partita.
Condividi
Link copiato