Egidio Calloni, un bomber "sciagurato" per il Milan

Egidio Calloni, un bomber "sciagurato" per il Milan

L'attaccante che ha giocato per quattro stagioni in rossonero negli anni Settanta diventò famoso per i tanti gol sbagliati. Fino a meritarsi da Gianni Brera uno dei soprannomi più efficaci nella storia del calcio italiano

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Sarà stato anche "sciagurato", Egidio Calloni, ma è uno di quei rari casi di giocatori in cui la fama è molto superiore ai traguardi effettivamente raggiunti. Il centravanti di Busto Arsizio è stato un fenomeno di culto talmente grande nel corso del tempo che all'inizio degli anni Duemila questo soprannome, "Lo sciagurato Egidio", è diventato il titolo di una trasmissione tv altrettanto di culto, in programma a notte fonda su Tele+.

Lo "sciagurato Egidio"

Palmarès piuttosto scarno, quello di Calloni, nato l'1 dicembre del 1952: una Coppa Italia, appena, conquistata con il Milan nel 1977. Milan di cui era il centravanti, terminale offensivo di una squadra non eccelsa, con molti giocatori mediocri e gli ultimi lampi di Gianni Rivera, peraltro in rotta con la società. "Calloni sventa la minaccia", commentava così Beppe Viola nei servizi per "La Domenica Sportiva" ogni volta che il buon Egidio mancava un'occasione da rete. E quel soprannome, "Sciagurato", parola sublime che indica quasi la volontà di non accanirsi, veniva dalla penna delle penne, quella di Gianni Brera, che l'aveva presa da "I promessi Sposi", nientemeno. Pagella in un derby, quello del 1974-75 finito 0-0: "Voto 4.5: al 49esimo lo trova Maldera in diagonale e lui, scattando, manca il controllo da broccaccione legnoso. Calloni è comunque troncone di ottimo legno da sbozzare e scolpire".

Una sorta di brutto anatroccolo perenne, e pensare che la carriera di Calloni è stata di tutto rispetto, sette stagioni in Serie A, mica male. E che fosse scadente in fase realizzativa pure è un mito da sfatare, visto che ha segnato una cinquantina di gol tra campionato e Coppa Italia. Nella stagione 1975-76, la sua migliore, addirittura 13, che sarà anche un numero sfortunato ma all'epoca andare in doppia cifra non era per niente facile.

Verona, Perugia e Como

"Ero un giocatore normale e mi capitava di ciabattare sotto porta - ricorderà tempo dopo Calloni, che dopo il calcio è diventato rappresentante di gelati in Brianza -. Ma anche i grossi bomber di oggi sbagliano: il fuoriclasse commette meno errori, però anche a lui talvolta gira storta. Purtroppo, al Milan in quattro anni vincemmo solo una Coppa Italia". I rossoneri l'avevano acquistato dal Varese, dove era stato capocannoniere in B e trascinatore dei biancorossi alla promozione in Serie A.

Dopo l'avventura sotto la Madonnina, Egidio vestirà nella massima categoria anche le maglie di Verona, Perugia e Como. In due casi, ahilui, la squadra retrocederà in B. Ma che non fosse affatto scarso lo testimonia una delle sue migliori prestazioni lontano dal Milan, quando a Torino, col Verona, contro la Juve segnò una doppietta: la partita terminò 6-2 per i bianconeri, ma per "Lo sciagurato Egidio" un pomeriggio tutt'altro che sciagurato. E ricordiamo che il primo gol in Serie A fu in rovesciata contro la Roma.

Un operaio del pallone, rimasto nell'immaginario collettivo degli appassionati: "Ricordo i miei allenatori e a tutti sento di dover dire grazie. Grazie a Maroso, il mio allenatore nelle giovanili del Varese e con cui conquistai la serie A. Grazie a Marchioro, che ha creduto in me in Serie C. E a Giagnoni, che mi volle al Milan. E a Liedholm, per avermi regalato la sua tranquillità quando ne avevo bisogno. E a Rocco, per avermi contagiato con la sua allegria, che non mi ha più lasciato. E a Trapattoni, che si fermava dopo l’allenamento, si metteva sulla destra, e poi sulla sinistra, e mi faceva cross per mezz’ora, e io dovevo buttarla dentro di testa, destro, sinistro, al volo. ‘Non si finisce mai di imparare’ mi ripeteva. Ce n’era sì da imparare. E tanto. Giocare con Rivera era il massimo, spesso ti metteva la palla lì al bacio".

 

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