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In campo non ci fu storia, ma il 5 febbraio del 1950 entra di diritto nella lista delle date da ricordare di questo sport
È il 1950. L’Italia è un Paese ancora frastornato dal secondo conflitto mondiale e da tutto quello che ne è derivato. Siamo in febbraio e solamente qualche mese prima ha iniziato a fare capolino nella vita degli italiani la parola “televisione”. A dire il vero si tratta ancora di programmazioni sperimentali, l’accesso al grande pubblico non è neanche lontanamente vicino: un apparecchio televisivo costa infatti circa 450.000 lire, che con l’attuale inflazione corrisponderebbero più o meno a 7.000 euro.
In questo clima di sperimentazione targato RAI accade un fatto senz’altro storico (forse più per noi che per i contemporanei): viene trasmessa per la prima volta in Italia un’intera partita di calcio. Si tratta di Juventus-Milan, 23esima giornata di campionato. In campo si sfidano campioni del calibro di Boniperti, Parola, Liedholm e Nordhal, e anche sugli spalti i tifosi rossoneri accorsi in massa offrono un grande spettacolo.
A differenza delle previsioni della vigilia, che vedevano i bianconeri favoriti nonostante l’ottimo organico del diavolo, è un vero e proprio massacro sportivo: il match termina 1-7 per il Milan, con la Juventus rimasta inerme di fronte allo strapotere della squadra milanese. Per i rossoneri segnano due gol a testa Liedholm e Nordhal, poi Gren, Burini e Candiani, non c’è davvero storia.
Tra le cronache dell’epoca è a malapena accennato il fatto che la partita venne trasmessa in televisione. Ad oggi non ci è dato sapere quante persone effettivamente seguirono il match dallo schermo, ma il 5 febbraio del 1950 rappresenta sicuramente una svolta, una data spartiacque. Con il passare degli anni, la televisione ha acquisito, purtroppo, un ruolo sempre più centrale nel mondo del calcio. Prima con Silvio Berlusconi, poi con i “diritti tv criptati”, arrivando fino alle moderne Pay tv. Nell’ultimo anno, complice la situazione senz’altro straordinaria, ci siamo quasi abituati a pensare al calcio come un programma tv, perseguendo a dire il vero un trend che andava in quella direzione da più di qualche anno. Eppure vedere quei grandi impianti vuoti, privi del calore dei fans, sentire le grida di calciatori e allenatori, ci mette un’incredibile tristezza, toglie forse quella laica sacralità che fa di questo sport l’incredibile spettacolo che tutti amiamo. Quindi, ricordando questo Juve-Milan, il primo trasmesso in televisione, speriamo che l’attuale sfida tra bianconeri e rossoneri possa essere l’ultima ad essere visibile esclusivamente attraverso uno schermo.
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