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F1 Grand Prix of Emilia-Romagna

IMOLA, ITALY - MAY 19: Race winner Max Verstappen of the Netherlands and Oracle Red Bull Racing, Second placed Lando Norris of Great Britain and McLaren, Third placed Charles Leclerc of Monaco and Ferrari and David Morgan, Aero Trackside Performance Team Leader at Oracle Red Bull Racing celebrate on the podium during the F1 Grand Prix of Emilia-Romagna at Autodromo Enzo e Dino Ferrari Circuit on May 19, 2024 in Imola, Italy. (Photo by Clive Rose/Getty Images)© Getty Images

F1 Imola: vince Verstappen in volata su Norris, Leclerc terzo

Il campione olandese si aggiudica il Gp del Made in Italy e dell’Emilia Romagna con soli 725 millesimi di vantaggio sulla McLaren di Lando Norris. Terza la Ferrari di Leclerc, che ha preceduto Piastri (McLaren) e Sainz (Ferrari)

La vittoria di Verstappen e la rimonta McLaren

Una nuova fase del Mondiale. Dopo che nel 2023 il mondo della Formula 1 ha assistito a una stagione nettamente dominata dalla Red Bull di Max Verstappen, quest’anno (dopo una prima parte che aveva visto ben quattro vittorie del campione olandese (Bahrain, Arabia Saudita, Giappone e Cina) nelle prime cinque gare) a partire dalla scorsa gara di campionato a Miami lo scenario sembra essere cambiato, con McLaren arrivata a pochi decimi dalla scuderia austriaca, e con Ferrari vicina a entrambe le monoposto sul passo gara, ma con il giro secco ancora da sistemare per quanto riguarda l’accensione della gomma nel primo settore. Uno scenario, questo, ribadito una volta di più a Imola, con il Gp del Made in Italy e dell’Emilia Romagna che ha visto le tre scuderie in questione chiudere ai primi tre posti, con Verstappen che è ancora davanti a tutti, ma con McLaren e Ferrari sempre più vicine alla Red Bull. Se la scuderia di Maranello deve ancora fare uno step per poter davvero lottare per il titolo pur avendo fatto un deciso passo in avanti (se paragonato alla situazione della passata stagione), la McLaren questo step lo ha già fatto, mettendosi in scia con Lando Norris alla Red Bull di Max Verstappen.

Andando ad analizzare la gara odierna, questo dettaglio emerge in maniera ancora più significativa. Al via Norris parte molto bene, ma Verstappen riesce a trovare quel guizzo che gli consente all’altezza della prima curva di mantenere la leadership della corsa. Nel corso del primo stint di gara con un’adeguata gestione della gomma media (alternando giri più veloci a giri più lenti) Verstappen riesce a creare un gap nei confronti dei principali avversari (Norris e Leclerc). Un gap forse più contenuto rispetto ad altre occasioni, ma alla fine pur sempre di un gap si tratta, quantificabile al termine del 22°giro (poco prima del pit stop di Norris) intorno ai 6”630 nei confronti del giovane pilota inglese della McLaren, e che (una volta effettuata la sosta anche da parte di Verstappen (25°giro) con il conseguente passaggio alla gomma dura) arriverà a toccare (dopo una prima fase in cui il distacco sembra rimanere costante o con minime variazioni legate ai rispettivi doppiaggi) nel corso del 43°giro i 7”598. Sembra prospettarsi l’ennesima vittoria scontata per Max Verstappen, ma, improvvisamente, ecco materializzarsi il colpo di scena. Già tra il 46° e il 47°giro il distacco tra Verstappen e Norris (presumibilmente per via dei doppiaggi di Bottas e Ocon da parte del campione olandese, a cui peraltro nei giri precedenti era stata esposta la bandiera bianco-nera per via del mancato rispetto in tre circostanze dei track limits) comincia a scendere, passando da 6”594 (46°giro), a 6”128 nel corso del 47°giro. Una volta liberatosi della pressione di Leclerc (lungo alla Variante Gresini nel corso del 48°giro), Norris grazie a una sapiente gestione della gomma dura compiuta nelle tornate precedenti darà il via a una rimonta nei confronti di Verstappen (che comincia ad accusare giro dopo giro sempre più problemi con la suddetta mescola, essendo uscito dalla corretta finestra di esercizio), che lo porterà ad abbassare drasticamente il proprio distacco, arrivando a 1”566 nel corso del 58°giro, a cinque tornate dal termine, con Norris più veloce nelle tornate precedenti anche di sei-sette decimi sul giro rispetto alla RB20 di Verstappen.

Gli ultimi giri vedranno Norris avvicinarsi sempre di più a Verstappen, senza però riuscire ad entrare realmente in zona DRS se non nel corso dell’ultimo giro, in virtù del grande talento e della strenua difesa del campione olandese, pronto ad utilizzare più batteria possibile (fino al 60% nel corso del 61 giro) pur di respingere gli attacchi del pilota della McLaren. Verstappen riuscirà alla fine ad aggiudicarsi il Gp del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, con soli 726 millesimi di vantaggio sulla McLaren di Lando Norris.

La Red Bull alla fine esce comunque vittoriosa dal circuito di Imola, ma deve ringraziare in primis il talento di guida di Max Verstappen, che conferma una volta di più di meritare i suoi tre titoli mondiali con una strenua ed intelligente gara di difesa negli ultimi sedici giri, una volta che il campione olandese capisce di non averne più con le gomme arrivando a soffrire addirittura di sottosterzo in alcune curve, approfittando del fatto che a Imola non è facilissimo superare anche alla luce della singola DRS presente sul rettilineo del traguardo, il che costringe la macchina che segue ad avere un gap di massimo quattro decimi per poter riuscire seriamente a poter effettuare il sorpasso. Alla luce della vittoria odierna, fondamentale è stato per Verstappen poter partire davanti a tutti (decisiva in tal senso la scia della Haas di Hulkenberg nell’ultimo tentativo lanciato in Q3).

Forse con uno-due giri di gara in più Norris sarebbe riuscito a superare Verstappen e a cogliere quella che sarebbe stata la sua seconda vittoria consecutiva dopo quella conseguita due settimane fa a Miami, ma non c’è dubbio sul fatto che la McLaren grazie al pacchetto di aggiornamenti introdotto proprio nella gara americana abbia fatto un deciso step in avanti arrivando davvero a un passo dalla Red Bull. Se dobbiamo cercare il classico pelo nell’uovo, la gara di Imola ci ha mostrato che il team di Woking deve ancora lavorare un pochino con le gomme medie, ma sul passo gara la McLaren c’è, sopratutto con le gomme dure, con Norris ottimo in fase di gara, ma che deve ancora perfezionare l’approccio sul giro secco, dove appare meno performante rispetto al compagno di squadra Oscar Piastri(quarto), che in gara ha finito con il pagare l’ingenuità commessa in qualifica con l’impeding ai danni della Haas di Magnussen.

Partito dalla quinta posizione in griglia di partenza, Piastri ha avuto il grande merito in gara di mettere prima pressione alla Ferrari di Carlos Sainz Jr (superandolo poi in occasione della sosta ai box), e in seguito alla Rossa di Leclerc, ma resta il rammarico in casa McLaren su cosa sarebbe potuto succedere se il giovane pilota australiano fosse partito in prima fila al fianco di Verstappen (con Norris terzo) potendo così contare su due punte contro il solo campione olandese della Red Bull, e non dal quinto posto in griglia.

Tornando in casa Red Bull, merita infine un cenno la gara di Sergio Perez, che ha chiuso all’ottavo posto il Gp del Made in Italy e dell’Emilia Romagna. Partito con gomme dure, il pilota messicano ha provato ad allungare il più possibile il primo stint di gara, fermandosi nel corso del 38°giro a montare le gomme medie, arrivando fino alla zona punti. Una corsa, quella di Checo, piuttosto deludente, e caratterizzata anche da un lungo nel corso del 18°giro alla Rivazza, che lo ha portato sulla ghiaia, facendogli perdere ben cinque secondi, una volta tornato in pista.

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