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Il campione olandese si aggiudica per la terza volta consecutiva il Gp del Canada precedendo la McLaren di Lando Norris e le Mercedes di George Russell e di Lewis Hamilton. Piastri quinto. Ritirate le Ferrari di Leclerc e di Sainz
©Motorsport Images
La terza vittoria consecutiva sul suolo canadese. Dopo aver vinto le edizioni 2022 e 2023 Max Verstappen si aggiudica anche quest’anno il Gp del Canada al termine di una gara che non ha visto dominare la sua Red Bull, ma che ha permesso una volta di più di apprezzare il talento del campione olandese, capace di fare la differenza in pista quando la sua monoposto non lo consente.
©@redbullracing
Se nella prima fase di gara Verstappen ha provato a stare attaccato al poleman Russell salvo poi nel corso del sedicesimo giro cominciare ad accusare il surriscaldamento della sua gomma intermedia compiendo un lungo in curva 1 e facendosi superare dalla McLaren di Lando Norris salvo poi guadagnare il secondo posto approfittando di un lungo di Russell nel corso del 22°giro, è in occasione della ripartenza dopo la Safety Car (entrata nel corso del 26°giro per consentire la rimozione della Williams di Sargeant, andata a muro) che il campione olandese (ritrovatosi in testa in seguito al pitstop ritardato da parte della McLaren di Norris) comincia a salire in cattedra, nonostante con la sua monoposto non sia per nulla in grado di aggredire i cordoli. Se nel corso del 46°giro per via della sosta effettuata per montare (al pari della Mercedes di Russell) una gomma media nuova Verstappen scende in seconda posizione, il campione olandese è abile a scaldare correttamente le gomme, in modo tale da poter seppur di un soffio tornare davanti a Norris, quando il pilota McLaren rientra in pista dopo aver fatto a sua volta la sosta per montare gomme slick nel corso del 48°giro.
The pivotal moment of the race
— Formula 1 (@F1) June 9, 2024
Drama as Lando Norris tries in vain to keep the lead #F1 #CanadianGP pic.twitter.com/S0v14BLYTx
Neppure la Safety Car (mandata in pista nel corso del 54°giro per rimuovere la Williams di Alexander Albon, andata a muro dopo esser stata toccata dalla Ferrari di Carlos Sainz Jr, a sua volta andato in testacoda) metterà in alcun modo la leadership del campione olandese, che riuscirà a trovare l’allungo decisivo nei giri immediatamente successivi alla ripartenza, andando a tagliare il traguardo con 3”879 sulla McLaren di Lando Norris, e con 4”317 sulla Mercedes di George Russell.
Comprensibile l’entusiasmo di Verstappen al termine della gara, con il campione olandese che nella classica intervista prima del podio ha sottolineato la forza del team nel prendere le decisioni giuste al momento giusto, e non ha nascosto di essersi piuttosto divertito nel corso del Gp. A mente più fredda ai microfoni di Sky ha ammesso che la sua non era la macchina più veloce, e proprio per questo essere riuscito a vincere la gara è estremamente appagante per lui, sottolineando anche nel corso di un’altra intervista di esser stato fortunato con la Safety Car a differenza della gara di Miami.
Guardando alla prossima gara di campionato in programma tra due settimane a Barcellona, Verstappen ai microfoni di Sky ha ammesso di non essere in grado di dire se in Spagna la sua monoposto tornerà ad essere quella vista nelle primissime gare di campionato, e se da una parte il fatto che non ci sono troppi cordoli o dossi potrebbe essere a favore della sua monoposto, dall’altra il campione olandese è consapevole del fatto che la griglia si sia piuttosto ricompattata, per cui prevede che anche al Montmelò ci sarà una dura battaglia con gli avversari.
Se Verstappen in Canada può festeggiare l’ennesima vittoria (la sessantesima in carriera) frutto ancora una volta del suo immenso talento, in casa Red Bull bisogna registrare al contempo l’ennesima gara opaca di Sergio Perez, conclusasi dopo 51 giri. Nonostante nei giorni scorsi la Red Bull avesse ufficializzato il suo rinnovo (biennale, ma secondo alcune fonti con una clausola che consentirebbe a Red Bull di chiudere il contratto già a fine 2025 qualora Perez dovesse far registrare delle prestazioni assai deludenti), il pilota messicano prosegue nel suo periodo negativo iniziato a Imola quando chiuse ottavo, e che lo ha visto collezionare due ritiri consecutivi per incidente sia a Monaco che questo fine settimana in Canada, al termine di una gara in cui Checo (partito sedicesimo) di fatto non era mai emerso fino al momento dell’incidente.
LAP 53/70
— Formula 1 (@F1) June 9, 2024
What has happened to Perez? He makes it back to the pits with a mangled rear wing#F1 #CanadianGP pic.twitter.com/IUDDdzXfrh
Intervistato al termine della gara Perez non cerca scusanti, assumendosi la totale responsabilità del ritiro in quanto dopo aver toccato la parte bagnata della pista non è più riuscito a fermare la sua monoposto, andando ad impattare con il retrotreno contro le barriere poste in curva 6, andando così a danneggiare irrimediabilmente la sua ala posteriore. Checo non nasconde negli ultimi tempi di aver perso molto slancio, ma auspica lavorando duramente di poter tornare in forma già nella prossima gara di campionato in Spagna e al livello di inizio stagione.
Quel che è certo è che la prossima gara di campionato (in programma tra due settimane sul circuito del Montmelò) vedrà Perez scontare tre posizioni di penalità in griglia. Il fatto di esser tornato ai box con l’ala posteriore danneggiata dietro richiesta della squadra per evitare la discesa in pista della Safety Car che avrebbe potuto vanificare la leadership di Verstappen (avvenuta comunque tre giri dopo in seguito all’incidente tra Sainz e Albon) con la conseguente perdita di detriti in pista e in una situazione comunque pericolosa (cosa sarebbe successo in caso di definitivo cedimento dell’ala posteriore, con una macchina alle sue spalle?) ha spinto la Direzione Gara ad aprire un’investigazione in merito e a punire da una parte il pilota messicano comminandogli come detto tre posizioni di penalità in griglia nella prossima gara di campionato, e dall’altra la Red Bull, comminando al team austriaco una multa di 25.000 euro.
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