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Il pilota messicano (nonostante il rinnovo già firmato) rischia di venir appiedato, avendo visto salire da Imola a Silverstone a 137 i punti di svantaggio nei confronti di Verstappen. Ricciardo, Tsunoda e Lawson i potenziali candidati a prenderne il posto
Alla luce del mancato rispetto delle clausole contrattuali sopra specificate e alla reazione di Chris Horner al termine del Gp di Gran Bretagna, ecco, quindi, che è tornata nuovamente alla ribalta la possibilità che Sergio Perez non possa finire la stagione corrente al volante della Red Bull, con il consigliere (ed eminenza grigia) del team austriaco Helmut Marko che ha annunciato che ogni decisione sarà presa durante la pausa estiva.
Qualora alla fine Red Bull dovesse optare per il licenziamento di Perez, chi potrebbe essere il candidato ad affiancare Max Verstappen per il proseguo della stagione? Come detto, i candidati sono tre e sono i piloti legati allo junior team Racing Bulls, e la precisione Liam Lawson, Yuki Tsunoda e Daniel Ricciardo.
Nel caso di Lawson (collaudatore e pilota di riserva sia in Red Bull che in Racing Bulls), in molti hanno visto nel filming day effettuato nei giorni scorsi a Silverstone al volante della RB20 una sorta di presa di confidenza con la monoposto in vista di una possibile promozione subito dopo la pausa estiva. Nel corso del weekend del Gp di Gran Bretagna il Team Principal Red Bull Chris Horner ha tenuto però a precisare che il test di Lawson a Silverstone nella settimana immediatamente successiva al Gp non è stato programmato all’ultimo minuto per via della situazione di Perez, ma era stato già pianificato da almeno un paio di mesi.
Secondo Helmut Marko (intervistato dal sito inglese GrandPrix247) per quanto riguarda una eventuale promozione di Lawson bisogna aspettare, in quanto anche Tsunoda sta andando molto bene, affermando poi in un altro passaggio dell’intervista che sia nel caso di Lawson che del 16enne Arvid Lindblad (secondo in Formula 3 all’esordio assoluto in categoria, staccato di 16 punti dal leader Gabriele Minì) potrebbe essere la cosa migliore far fare loro un anno in Racing Bulls, per poi valutare una possibile promozione in Red Bull.
Per quanto riguarda Tsunoda, non c’è dubbio che sia lo scorso anno che in questa prima parte di stagione in più occasioni il 24enne pilota giapponese sia stato decisamente più veloce dei suoi compagni di squadra (De Vries o Ricciardo), ma a suo sfavore gioca senza ombra di dubbio il carattere nelle comunicazioni radio. In tal senso, Helmut Marko nella suddetta intervista a GrandPrix 247, non ha mancato di raccontare come sia nel suo caso che in quello di Hadjar in Red Bull siano stati costretti a coinvolgere persino un mental trainer.
“Abbiamo litigato molto con Yuki, lo abbiamo anche portato insieme da un mental trainer perché prima urlava stupidamente e poi diventava più lento. Questo è ciò che mi preoccupava di più. Gli abbiamo insegnato: se dici a un ingegnere che la macchina è una me**a... cosa dovrebbe fare?
Devi fornire informazioni tecniche dettagliate. Devi concentrarti e scoprire esattamente quali sono i problemi. E ora penso, fondamentalmente, che se parli con Yuki in privato non urla, ma ha un modo di parlare aggressivo. E ovviamente via radio. Con Isak, con l'emozione francese, fa lo stesso effetto. Quindi lo abbiamo anche messo insieme a dei mental trainer per fermare tutto ciò”.
Con Tsunoda, pertanto, se da una parte al volante della Racing Bulls ha ormai trovato una costanza di rendimento, cosa potrebbe succedere qualora in caso di approdo in Red Bull (dove avrebbe comunque bisogno di un periodo di ambientamento) dovesse lasciarsi andare a qualche team radio piuttosto duro nei confronti della squadra?
Il terzo e ultimo candidato per subentrare eventualmente a Sergio Perez è Daniel Ricciardo. Qualcuno potrebbe storcere la bocca se consideriamo il rendimento altalenante in questa prima parte di campionato, ma il 34enne pilota australiano di origini italiane ha un vantaggio preziosissimo che sia Lawson che Tsunoda non hanno: conosce già la squadra (e sopratutto Verstappen) avendoci già corso insieme in Red Bull dal 2016 al 2018.
Non solo. Rispetto a quel periodo Ricciardo ha ben presente che ormai è Verstappen la prima guida della squadra, per cui non avrebbe nessun problema ad aiutare il campione olandese, garantendo però non solo una maggiore continuità di punti e di risultati rispetto alla situazione attuale, ma anche un supporto pressochè immediato, conoscendo molto bene la squadra e non avendo bisogno pertanto di un periodo di ambientamento.
Questa, dunque, la situazione che si prospetta dinanzi a Red Bull, chiamata a prendere una decisione nel corso della pausa estiva alla luce del delicato periodo che sta vivendo Sergio Perez. All’interno del team austriaco in tanti auspicano una pronta reazione da parte del pilota messicano nelle prossime due gare di campionato (Ungheria e Belgio), che mai come in questo caso saranno a dir poco decisive in merito alla prosecuzione o meno della carriera di Checo in Formula 1.
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