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F1 Grand Prix of Qatar - Practice

DOHA, QATAR - NOVEMBER 19: Nikita Mazepin of Russia driving the (9) Haas F1 Team VF-21 Ferrari in the Pitlane during practice ahead of the F1 Grand Prix of Qatar at Losail International Circuit on November 19, 2021 in Doha, Qatar. (Photo by Peter Fox/Getty Images)© Getty Images

F1 Dossier: Haas e la questione Uralkali

Il team americano dopo la visita nei box di Zandvoort degli ufficiali giudiziari è intenzionato a rispettare il pagamento all’ex title sponsor russo dei circa nove milioni di dollari previsti dalla sentenza emessa lo scorso Giugno da un tribunale arbitrale svizzero

Uralkali e la richiesta di applicazione della sentenza

Se una volta appresa la sentenza Uralkali aveva dichiarato di essere convinta che la Haas avrebbe adempiuto prontamente agli obblighi previsti dalla sentenza senza alcun tipo di ritardo, destinando i nove milioni di dollari in arrivo dalla Haas nello sviluppo e nella modernizzazione degli impianti dell’azienda, la realtà è stata decisamente differente, in quanto ad oggi la stessa Haas non ha ancora provveduto al pagamento di tale quota.

A sollevare il problema è stata la stessa Uralkali, che in un comunicato stampa diffuso lo scorso 16 Luglio afferma che la Haas non aveva minimamente risposto alla lettera inviata dalla stessa azienda russa produttrice di potassio in merito alle varie opzioni per la consegna dell’esemplare della monoposto 2021, sostenendo che il mancato trasferimento dei fondi e della monoposto rappresentava una violazione piuttosto palese della sentenza emessa dal tribunale arbitrale svizzero, e che questo atteggiamento attribuiva un nuovo significato a quello che Uralkali aveva definito come comportamento antisportivo, annunciando che avrebbe utilizzato tutti i mezzi legali a sua disposizione per ottenere l’applicazione della sentenza.

Non avendo ancora ricevuto alcuna risposta da parte di Haas, Uralkali nei giorni scorsi si è così rivolta ad alcuni tribunali olandesi, chiedendo sostanzialmente il rispetto della sentenza emessa dal tribunale arbitrale svizzero lo scorso 12 Giugno attraverso il sequestro dei beni della scuderia presenti ai box in occasione del Gp d’Olanda. Da qui, come detto all’inizio, l’arrivo nella serata di Giovedì 22 Agosto ai box della Haas a Zandvoort degli ufficiali giudiziari, chiamati a redigere un inventario dei beni presenti (monoposto, varie attrezzature, ecc). Se da una parte gli ufficiali giudiziari hanno concordato con la Haas il fatto che il team potesse partecipare regolarmente al Gp d’Olanda, dall’altra è stato fatto presente alla squadra che fino a che non verrà effettuato il pagamento a beneficio di Uralkali non potrà di fatto rimuovere le monoposto così come le attrezzature oggetto di inventario per potersi trasferire in un altro Paese (nel caso specifico per partecipare la prossima settimana al Gp d’Italia, in programma a Monza).

I comunicati di Haas e Uralkali

Haas in un comunicato emesso nelle scorse ore e diffuso dal sito Racing News 365 ha comunicato la sua intenzione di pagare a Uralkali tutti gli importi dovuti in base alla sentenza emessa dal tribunale arbitrale svizzero e che sta lavorando con i suoi avvocati per far si che il pagamento sia conforme alle varie leggi e ai regolamenti statunitensi, europei, britannici e svizzeri sulle sanzioni assicurando che continuerà a lavorare con Uralkali per arrivare a una risoluzione definitiva della questione.

"Haas intende pagare tutti gli importi dovuti a Uralkali ai sensi del lodo arbitrale e non vi è alcuna controversia sugli importi dovuti. Haas ha lavorato con i suoi avvocati per garantire che il pagamento sia conforme a tutte le leggi e i regolamenti sulle sanzioni degli Stati Uniti, dell'UE, del Regno Unito e della Svizzera. Continueremo a lavorare con Uralkali nei prossimi giorni per risolvere definitivamente questa questione".

Sempre tramite il sito Racing News 365 è arrivata la risposta dell’Uralkali, in cui se da una parte ribadisce come l’arrivo degli ufficiali giudiziari accompagnati dalla polizia sul circuito di Zandvoort ai box della Haas sia stata una conseguenza del mancato rispetto del team americano nei confronti della sentenza emessa dal tribunale svizzero, che lo stesso team americano ha avuto due mesi di tempo per obbedire alla sentenza, e che non ci sono né ci sono mai stati problemi relativi alle sanzioni che possano aver impedito alla Haas di rispettare la sentenza, dall’altra accoglie con favore l’attenzione che il team americano sta prestando alla sentenza arbitrale, concludendo che Uralkali non desidera altro che ricevere quello che la sentenza ha disposto nel corso di un processo giudiziario equo, e auspicando che Haas possa quanto prima risolvere la situazione, in modo che tutte le parti possano andare avanti.

"Siamo a conoscenza del fatto che gli ufficiali giudiziari olandesi, accompagnati dalla polizia, sono arrivati ieri sera al paddock della Haas e hanno fatto un inventario di tutte le attrezzature da corsa e di altre proprietà. Questa è la conseguenza prevista del rifiuto della Haas di obbedire alla sentenza di arbitrato che ha assegnato il pagamento e un'auto da corsa alla Uralkali.
La sentenza arbitrale è stata emessa il 12 giugno con effetto immediato ed è stata ignorata dalla Haas. La Haas ha avuto più di due mesi per implementare la sentenza e, come riportato in precedenza, la Uralkali ha contattato i rappresentanti della Haas con opzioni su come effettuare il pagamento e dove inviare l'auto da corsa, senza mai ricevere una risposta sostanziale.
Non ci sono e non ci sono mai stati problemi di sanzioni che impediscano alla Haas di adempiere ai propri obblighi. Tuttavia, non sono stati rispettati.
Siamo lieti di sapere che, dopo la visita di ieri sera delle autorità olandesi, Haas sta finalmente prestando attenzione alla sentenza arbitrale. Uralkali non desidera altro che ricevere ciò che le è stato assegnato durante un giusto processo giudiziario e spera che Haas si muova rapidamente per rettificare la situazione in modo che tutte le parti possano andare avanti."

Analizzando entrambi i comunicati, appare piuttosto chiaro come la Haas (sopra raffigurata con Nico Hulkenberg al volante nel corso della FP2) sia chiamata a una difficile corsa contro il tempo per riuscire a pagare in tempo la quota spettante ad Uralkali senza rischiare di restar bloccata in Olanda, con la ,mancata disputa del Gp d’Italia che indubbiamente genererebbe non poche difficoltà al team americano. Se ci riuscirà o meno, saranno solo i prossimi giorni a dirlo.

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