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Adrian Newey e l’approdo in Aston Martin© Aston Martin F1

Adrian Newey e l’approdo in Aston Martin

Il team di Lawrence Stroll ha ufficializzato l’ingaggio pluriennale del 65enne ingegnere di Stratford-upon-Avon, che si unirà alla squadra nelle vesti di azionista e di Managing Technical Partner dal 1°Marzo 2025, una volta finito il periodo di gardening leave

8 giorni fa

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Adrian Newey: dall’addio alla Red Bull all’ufficializzazione in Aston Martin

Se l’Aston Martin ha ufficializzato in queste ore l’approdo di Adrian Newey nelle sue fila a partire dal 1° Marzo 2025, negli scorsi mesi in tanti avevano dato quasi per scontato un suo approdo in Ferrari, alla fine non concretizzatosi nonostante mai come questa volta il 65enne ingegnere originario di Stratford-upon-Avon fosse stato così vicino alla scuderia di Maranello. Una volta che lo scorso 1°Maggio la Red Bull ufficializzò l’addio di Adrian Newey, in tanti erano convintissimi che alla fine il Genio dell’aerodinamica inglese avrebbe sposato la Rossa, togliendosi così la soddisfazione di poter lavorare sia con la scuderia di Maranello, sia con Lewis Hamilton (pilota apprezzatissimo da Newey, al pari di Fernando Alonso). Alla fine, però, così non è andata: dopo le prime avance da parte di Aston Martin (che avevano portato all’insù il tetto dell’ingaggio dell’ingegnere inglese) alla fine la Ferrari ha rinunciato al suo sogno di portare Adrian Newey a Maranello perché come riportò lo scorso Agosto l’articolo realizzato dalla Redazione di Autosprint alcune richieste formulate da Newey erano tipiche di un team principal (l’assenso vincolante sull’assunzione di nuovi ingegneri, l’attribuzione dei ruoli, l’accettazione di partnership tecniche) rispetto che a un Direttore Tecnico, con il Team Principal della Rossa Frederic Vasseur che a quel punto ha espresso il suo parere negativo in merito a un approdo di Adrian Newey in Ferrari.

Emblematica in tal senso un’intervista rilasciata proprio da Frederic Vasseur lo scorso 31 Agosto al quotidiano sportivo francese L’Equipe (e in particolare a Frederic Ferret), in cui tra i vari argomenti affronta proprio la questione Newey affermando che con il progettista inglese c’erano state delle discussioni, ma che alla fine le sue idee erano differenti rispetto a quello che Vasseur aveva in mente per lui, concludendo che forse un giorno sarebbero riusciti a trovare un punto d’incontro, ma che a parere dello stesso Vasseur non è un singolo a cambiare il risultato di una squadra, ma che il gruppo unito è sempre più forte di una singola persona.

Una volta preso atto del passo indietro della Ferrari (che mai questa volta avrebbe preso in forte considerazione, respingendo anche le altre proposte arrivategli ad esempio da McLaren e Williams), Newey ha così accettato la proposta Aston Martin (ufficializzata solo nelle scorse ore per rispettare l’accordo con Red Bull che lo obbligava ad aspettare fino al 5 Settembre prima di ufficializzare la sua prossima squadra), che gli consentirà di essere come già detto dal 1° Marzo non solo Managing Technical Director, ma anche azionista della squadra.

Proprio questa possibilità da parte di un tecnico di essere azionista della nuova squadra di appartenenza (come nel caso specifico Newey di Aston Martin) ha consentito alla scuderia di Lawrence Stroll di ingaggiare numerosi tecnici di valore (quali i gia citati Cowell, Cardile, Bell, ecc) riuscendo al contempo a rientrare nei paletti piuttosto rigidi del Budget Cap (fissato in 135 milioni di dollari fino al 2025), dal quale per regolamento possono venire esclusi solamente i primi tre manager top a livello di stipendio, come peraltro riferito in questi giorni anche dal sempre informato magazine tedesco Auto, Motor, und Sport.

Se l’ingaggio di Adrian Newey rappresenta senza ombra di dubbio un importante rafforzamento ad opera di Aston Martin per via della grande esperienza che il 65enne progettista inglese porta con se così come per il suo essere saltuariamente un pilota, il che gli permette (visto anche il suo passato di ingegnere di pista (e contemporaneamente progettista) in IndyCar negli anni’80 con la March, dove divenne amico di Bobby Rahal contribuendo alla conquista del titolo nel 1986) di capire le esigenze degli attuali piloti del Circus, sarà da verificare se questo Dream Team messo a punto da Lawrence Stroll riuscirà o meno ad ottenere i risultati sperati (portare Aston Martin a lottare e a vincere il titolo mondiale). Se singolarmente Andy Cowell, Enrico Cardile, ecc si sono rivelati essere tutti tecnici di elevato valore in Formula 1, resta da capire infatti se e come riusciranno a coesistere insieme, supervisionati dallo stesso Newey.

Com’è lecito immaginare, l’approdo di Adrian Newey in Aston Martin ha portato con se anche alcuni commenti ad opera delle varie squadre. Se già il Team Principal Ferrari Vasseur aveva (come abbiamo sopra scritto) dichiarato all’Equipe che alla fine non può essere il singolo a cambiare il risultato della squadra in quanto alla fine un gruppo unito è più forte del singolo tecnico, dichiarazioni simili sono arrivate anche da Flavio Briatore (Alpine) e da Helmut Marko (Red Bull). Se Briatore infatti ha dichiarato che la Formula 1 non è uno sport individuale, e che un singolo uomo non è in grado di cambiare una squadra, aggiungendo che ovviamente Aston Martin è libera di comprare chiunque voglia ma che il risultato non è legato al tecnico ingaggiato, Helmut Marko in un’intervista al podcast Inside Line F1 ha finito con lo snobbare l’arrivo di Newey in Aston Martin sostenendo che se in passato indubbiamente Newey è stato in grado di fare la differenza in Red Bull essendo l’unico all’interno della squadra che sapeva come vincere un Mondiale e proprio per questo non esitò a mettere a disposizione del team austriaco non solo tutte le sue conoscenze ma anche suggerendo cosa fare per rendere Red Bull una squadra vincente, oggi a detta di Marko la squadra ha 2000 persone, ed è il team a contare, non più il singolo individuo, essendoci degli strumenti di simulazione molto avanzati oltre a un maggior numero di dati rispetto a diversi anni fa.

©Aston Martin F1

Non c’è dubbio che con l’ingaggio di Adrian Newey l'Aston Martin entri in una nuova fase della sua storia in Formula 1. Se questa fase coinciderà o meno con dei successi, o se sarà in grado di portare Fernando Alonso e Lance Stroll a poter lottare e/o vincere il titolo mondiale, sarà solo il tempo a dirlo.

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