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La Formula 1 approda sul circuito di Marina Bay per il Gp di Singapore, diciottesima prova del Mondiale 2024.
Una pista che sembra quasi ricordare le anguste stradine di Montecarlo, nonostante nel 2023 si sia cercato di velocizzare l’ultimo settore al fine di garantire un maggior numero di sorpassi. Così si presenta il circuito cittadino non permanente di Marina Bay, sede del Gp di Singapore, diciottesima prova del Mondiale 2024 di Formula 1. Una gara, quella singaporiana, alla quale McLaren e Ferrari si approcciano con l’obiettivo di confermare di essere una volta di più la squadra da battere (a maggior ragione su una pista dalle caratteristiche quasi opposte a quella di Baku, che domenica ha visto la vittoria di Oscar Piastri) per quanto riguarda il team di Woking, e per quanto riguarda la scuderia di Maranello di bissare la vittoria conseguita da Carlos Sainz Jr a Marina Bay giusto un anno fa, potendo sfruttare le caratteristiche tecniche della SF-24.
Un circuito, quello di Marina Bay, dalle caratteristiche opposte a quello di Baku, dove domenica scorsa si è svolto il Gp d’Azerbaijan, vinto dalla McLaren di Oscar Piastri: se eccettuiamo il fatto che entrambe le piste siano circuiti cittadini, che su entrambi la Pirelli abbia portato lo stesso trittico di mescole (C3, C4 e C5) e che su entrambe le piste sia presente un settore caratterizzato da curve cieche a 90° (il primo settore in Azerbaijan, il secondo a Singapore), il circuito azero richiedeva sostanzialmente un carico aerodinamico piuttosto basso (aldilà del richiedere una buona frenata e al contempo una buona trazione tra primo e secondo settore) per consentire di sfruttare al meglio il lungo rettilineo di 2.2 Km che caratterizza sostanzialmente il terzo settore, mentre il circuito di Marina Bay è decisamente più tortuoso, e sopratutto se escludiamo il rettilineo del traguardo (meno lungo di quello di Baku) e quello introdotto lo scorso anno di 393 metri tra curva 14 e curva 16, non presenta particolari occasioni di sorpasso, il che ovviamente fa passare in secondo piano le performance motoristiche della power unit, andando a prediligere un assetto decisamente più carico, con trazione e al contempo la meccanica delle sospensioni (chiamate a sopportare le varie sconnessioni presenti sul circuito) destinate a fare la differenza. Caratteristiche, queste, decisamente più a favore di McLaren e sopratutto Ferrari (con la scuderia di Maranello che non a caso proprio a Monaco aveva a dir poco impressionato la concorrenza per come il suo sistema sospensivo fosse in grado di sopportare le sconnessioni e gli avvallamenti presenti lungo il circuito).
Se è vero che Red Bull a Baku sembra aver fatto un deciso passo avanti prestazionale rispetto alle ultime gare sopratutto con Sergio Perez (con Verstappen penalizzato da una scelta sull’assetto fatta a pochi minuti dal via delle qualifiche che alla fine non avrebbe pagato), a Marina Bay il team austriaco dovrebbe soffrire sulla carta un po' di più rispetto all’ultima gara, ma non come un anno fa.
Da capire anche quale potrà essere la prestazione della Mercedes: se è vero che lo scorso anno conquistò un terzo posto con Lewis Hamilton e con Russell arrivò quasi a giocarsi la vittoria (salvo commettere un errore nel corso dell’ultimo giro, mentre era in scia alla McLaren di Lando Norris e alla Ferrari di Carlos Sainz Jr, che si aggiudicò la gara), va anche detto che la W15 come visto a Baku soffre molto il deterioramento delle gomme posteriori, e anche a Marina Bay ad andare maggiormente in crisi per il degrado è proprio l’asse posteriore.
Per quanto riguarda infine le previsioni meteo, occhio in particolare alla giornata di domenica, dove sarebbe addirittura prevista pioggia. Non è la prima volta che il Gp di Singapore si corre sul bagnato (vedi l’edizione 2017, caratterizzata da un incidente al via che mise fuori gioco le Ferrari di Sebastian Vettel e di Kimi Raikkonen e la Red Bull di Max Verstappen o l’edizione 2022, che vide la vittoria di Sergio Perez, dopo che il via della corsa venne posticipato di un’ora e cinque minuti per via della forte intensità della pioggia caduta), e indubbiamente questa situazione è destinata a creare maggior pathos alla corsa, che normalmente vede nelle qualifiche il suo atto più rilevante.
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