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La Formula 1 sbarca ad Austin per il Gp degli Stati Uniti, diciannovesima prova del Mondiale 2024, che vedrà la disputa della quarta Sprint stagionale
Sei gare nelle prossime otto settimane. Dopo le tre settimane di pausa successive all’ultima gara di campionato corsa a Singapore, la Formula 1 riparte dagli Stati Uniti (e più precisamente da Austin) per l’ultimo quarto di campionato, che vedrà ancora una volta la lotta per il titolo mondiale circoscritta tra la Red Bull e la McLaren. Se per quanto riguarda il titolo costruttori è il team di Woking a guardare tutti dall’alto (forte dei suoi 41 punti di vantaggio), in Classifica Piloti è invece Max Verstappen ad aver mantenuto la leadership con 52 punti di vantaggio nei confronti di Lando Norris,
Ora, con queste tre settimane di pausa ormai alle spalle (che, contrariamente dall’interruzione estiva, ha visto le squadre regolarmente al lavoro in fabbrica) la Formula 1 è pronta ad approdare in America, con i team che giocoforza non esiteranno a portare tutte le novità a propria disposizione per cercare di ottimizzare al massimo il proprio guadagno punti in queste sei gare che mancano alla conclusione della stagione, nonostante ad Austin le squadre avranno un’unica sessione di prove libere (della durata di 60 minuti) per testare tutti i correttivi apportati alle monoposto, visto e considerato che proprio al Circuit Of The Americas torna puntuale l’appuntamento con la gara Sprint, giunta al quarto atto stagionale.
Se anche ad Austin la McLaren è data come chiara favorita in vista della Sprint e della gara, la Red Bull (vincitrice delle ultime tre edizioni del Gp degli Usa corso al Circuit Of The Americas con Max Verstappen) non solo è intenzionata a dimostrare il proprio feeling con il circuito progettato da Hermann Tilke, ma sopratutto vuole dimostrare di aver superato il momento di difficoltà accusato nel corso dell’estate (e che aveva visto il suo momento più basso a Monza), portando in pista quasi sicuramente delle importanti novità (si parla di un nuovo fondo) con l’obiettivo di ritrovare non solo un migliore bilanciamento, ma sopratutto delle prestazioni che possano consentire alla Red Bull di riavvicinarsi alla McLaren, con Norris che ovviamente potrà contare sul prezioso supporto del compagno di squadra Oscar Piastri.
Dopo aver introdotto degli aggiornamenti a Monza e a Singapore, il Gp degli Stati Uniti per la Ferrari sarà l’occasione per verificare su un circuito tradizionale (e non su un cittadino, quali potevano essere le piste di Baku in Azerbaijan e di Marina Bay a Singapore) l’effettiva portata delle novità introdotte nelle ultime gare, che fino a questo momento hanno indubbiamente portato a un miglioramento prestazionale della SF-24, ma che ad Austin sono chiaramente attese alla prove del nove, su una pista in passato piuttosto ostica per la scuderia di Maranello, al punto da essere riuscita a vincere sul Circuit Of The Americas solamente nel 2018 con Kimi Raikkonen.
Questo però non vuol dire che in queste settimane di pausa la Ferrari non abbia comunque preparato delle novità (si parla di una nuova ala anteriore, ma anche di un nuovo fondo), che potremmo vedere probabilmente in pista forse già nella prossima gara in Messico, dove la Formula 1 potrà contare su un weekend di gara tradizionale grazie alle tre sessioni di prove libere (con la FP2 portata da 60 a 90 minuti per poter testare una inedita specifica di gomme della Pirelli per i circuiti cittadini, e destinata dal prossimo anno a diventare la mescola C6).
In un weekend come quello di Austin caratterizzato da una sola sessione di prove libere per via del weekend Sprint, la Ferrari è dunque chiamata a verificare una volta per tutte l’efficacia del pacchetto aerodinamico introdotto nelle ultime gare e ad ottimizzare con Charles Leclerc e con Carlos Sainz Jr quanto a sua disposizione.
Chi è a caccia di risposte è senza ombra di dubbio la Mercedes, che non a caso porterà ad Austin (nonostante il weekend Sprint) alcune novità (si parla di un nuovo fondo, ma non solo), con l’obiettivo di capire in quale direzione sviluppare la monoposto 2025: se infatti tra Giugno e Luglio infatti il team tedesco sembrava aver ritrovato la quadra conquistando ben tre vittorie in Austria, Gran Bretagna e Belgio con rispettivamente George Russell e Lewis Hamilton, la ripresa del campionato dopo la pausa estiva ci ha restituito tra Olanda, Monza, Baku e Singapore una W15 maggiormente in difficoltà, quasi come se fosse stato perso per l’ennesima volta il bandolo della matassa, a conferma di come sia complesso comprendere il corretto funzionamento delle attuali monoposto ad effetto suolo.
©@F1
Il Gp degli Stati Uniti vedrà anche il ritorno di Liam Lawson, che in Racing Bulls prende (questa volta definitivamente) il posto di Daniel Ricciardo. Se la notizia dell’avvicendamento tra i due piloti è stata ufficializzata solamente alcuni giorni dopo il Gp di Singapore, al giovane pilota neozelandese (come emerso nel corso di un’intervista) già nel corso del weekend del Gp dell’Azerbaijan a Baku era stata preannunciata la volontà da parte di Red Bull di metterlo in macchina a partire dal Gp degli Stati Uniti al posto di Ricciardo.
Guai, però, a pensare, a un compito facile: oltre a dover partire quasi sicuramente dal fondo griglia per la sostituzione della power unit (la quinta stagionale, avendo Lawson ereditato la situazione dei motori relativa alla monoposto di Ricciardo), il pilota neozelandese non solo si gioca in queste sei gare il suo sedile in Racing Bulls per il 2025, ma sopratutto si gioca con il suo compagno di squadra Tsunoda un posto addirittura in Red Bull. Non è un mistero, infatti, che il rendimento di Sergio Perez non abbia fin qui (salvo rare eccezioni) soddisfatto il management Red Bull, motivo per il quale pur avendo in suo possesso un contratto biennale valido fino al termine della stagione 2026, il pilota messicano non è per nulla sicuro di poter disputare la stagione 2025 al fianco di Verstappen, motivo per il quale qualora uno tra Lawson e Tsunoda dovesse particolarmente emergere in queste ultime sei gare di campionato, non è da escludere che proprio uno dei due attuali piloti Racing Bulls possa affiancare il prossimo anno Verstappen, con il pilota franco-algerino Isack Hadjar fortemente candidato ad acquisire il posto del pilota eventualmente promosso a scapito di Perez in Red Bull, alla luce della ritrovata fucina di giovani talenti all’interno del team austriaco.
Per quanto riguarda, infine, le condizioni meteo, nel weekend di gara (salvo variazioni dell’ultimo minuto) il cielo si presenterà parzialmente soleggiato, con la possibilità di una maggiore nuvolosità nel pomeriggio di venerdì e sabato, senza però la concreta possibilità di piovaschi, esclusi nel corso dell’intero weekend.
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