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Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr regalano alla Ferrari una doppietta negli Stati Uniti che mancava dal 2006. Terzo Verstappen, davanti alle McLaren di Lando Norris e di Oscar Piastri. Mercedes: sesto Russell, ritirato Hamilton. Lawson a punti al rientro in Formula 1
©@ScuderiaFerrari
Se è vero che già nella Sprint la Ferrari (aldilà della battaglia interna tra Leclerc e Sainz) aveva impressionato per la gestione della gomma media che aveva consentito al pilota spagnolo di risalire fino al secondo posto finale alle spalle di Verstappen, in molti pensavano che il Gp domenicale avrebbe visto un duello per la vittoria tra i due sfidanti per il titolo mondiale Max Verstappen e Lando Norris, con la Ferrari (con Leclerc, o più presumibilmente Sainz, vista la buona Sprint) come possibile outsider per il podio. Nessuno però aveva tenuto in considerazione un aspetto: le partenze aggressive di Verstappen. Un aspetto che puoi valutare seriamente nel caso in cui o conosci molto bene il campione olandese, oppure ne hai subita una sulla tua pelle, arrivando in questo caso ad anticipare potenzialmente le sue mosse. Leclerc non solo conosce molto bene Verstappen avendolo avuto come avversario sin da quando erano più piccoli, ma anche perché giusto un anno fa proprio qui ad Austin aveva subito una partenza piuttosto arrembante proprio ad opera del campione olandese della Red Bull nel corso della gara Sprint.
©Formula 1
Per poter capire bene lo scatto alla partenza del pilota monegasco della Ferrari dobbiamo però fare un salto indietro di un anno, e più precisamente al 21 Ottobre 2023. La qualifica Sprint (o Sprint Shootout, come veniva chiamata la scorsa stagione) vedeva in prima fila Max Verstappen (autore del miglior tempo in 1’34”538) seguito da Charles Leclerc (secondo, con il tempo di 1’34”593).
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Solo 55 millesimi a separare i due piloti. Come possiamo vedere sia in questo frame che quello sopra pubblicato, al via Verstappen si sposta tutto verso la sua sinistra con l’obiettivo di chiudere il possibile scatto di Leclerc, riuscendo non solo a mantenere la testa della Sprint, ma anche favorendo involontariamente lo scatto di Russell, il quale tra curva 1 e curva 2 (pur con un traverso) riuscirà a mettersi davanti alla Rossa del pilota monegasco.
All’epoca Leclerc si lamentò molto della manovra di Verstappen (che non venne punita da parte della Direzione Gara). Proprio per questo, tornando alla stretta attualità, Charles è consapevole del fatto che alla luce dell’esito delle qualifiche svoltesi sabato ( che avevano visto la pole di Lando Norris davanti a Verstappen di soli 31 millesimi) Max non esiterà ad attaccare il giovane pilota della McLaren in curva 1 pur di conquistare la prima posizione. L’importante è farsi trovare pronti, e possibilmente approfittare della situazione. Ed è quello che puntualmente avviene quest'anno.
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Al via del Gp degli Stati Uniti, Norris parte molto bene, al pari di Verstappen, con il giovane pilota inglese che prova seppur timidamente a chiudere lo specchio della porta al campione olandese della Red Bull, il quale però in curva 1 sferra l’attacco, dando quasi la sensazione di spingere verso l’esterno della pista l’amico-rivale della McLaren per conquistare la testa della gara.
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Così facendo, però, Verstappen lascia aperto un vero e proprio portone sulla traiettoria più interna di curva 1 di cui Leclerc (partito quarto in griglia) ne approfitta, riuscendo così non solo a superare il compagno di squadra Sainz (ostacolato dal duo Verstappen-Norris) ma addirittura a prendere la testa della corsa, dando fin da subito un ritmo che lo porterà a chiudere il primo giro con un vantaggio di 1”670 nei confronti di Verstappen, il quale nel corso sia della prima che della seconda tornata dovrà difendersi dagli attacchi della Rossa di Sainz.
Se l’insabbiamento della Mercedes di Hamilton in curva 19 (la stessa dell’incidente in qualifica del compagno di squadra Russell) al termine del secondo giro mentre si trovava in dodicesima posizione (dopo esser partito diciassettesimo) costringe la Direzione Gara a neutralizzare la gara mandando in pista la Safety Car (che mancava in pista dal Gp del Canada), alla ripartenza (avvenuta nel corso del sesto giro) Leclerc (potendo contare sul vantaggio di poter viaggiare in aria libera) riesce prontamente a rispondere all’attacco di Verstappen, portando il suo distacco nei confronti del campione olandese già all’inizio del settimo giro sopra il secondo, a dimostrazione di un ottimo set-up di base trovato sulla SF-24 per quanto riguarda il passo gara che consente alla Rossa di far funzionare le gomme Pirelli nella corretta finestra di esercizio, riuscendo così a gestire molto bene il degrado sull’anteriore.
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Non è quindi un caso se con il passare dei giri Leclerc riesca pian piano ad ampliare il proprio vantaggio, salito ad oltre 11”628 nel momento in cui Verstappen si ferma per la sua unica sosta, con un guadagno medio di circa mezzo secondo al giro.
Anche una volta passato alle gomme dure (nel corso del 27°giro) Leclerc riesce a controllare con molta intelligenza la propria gara riuscendo a superare prontamente la McLaren di Oscar Piastri e senza correre particolari rischi, andando così a vincere per la prima volta il Gp degli Stati Uniti con 8”562 di vantaggio nei confronti del compagno di squadra Sainz, e con 19”412 di vantaggio nei confronti della Red Bull di Max Verstappen.
Andando ad analizzare con attenzione la gara, quello che alla fine ha fatto la differenza (oltre all’ottimo scatto al via di Leclerc, abile ad approfittare del duello in curva 1 tra Verstappen e Norris per acquisire la testa della corsa) è stato senza ombra di dubbio il fatto di non aver portato alcun tipo di aggiornamento contrariamente a quanto fatto dalla concorrenza, preferendo non solo verificare la bontà degli aggiornamenti portati in pista tra Monza e Singapore, ma al contempo affinare il set-up della monoposto approfittando dell’unica sessione di prove libere a disposizione nell’arco del weekend (posticipando l’adozione di novità tecniche magari già il prossimo fine settimana a Città del Messico, dove torneremo ad avere ben tre sessioni di prove libere all’interno del tradizionale weekend di gara). Se sul giro secco c’è ancora un po' da lavorare (sopratutto nel mandare in temperatura le gomme soft nuove), sul passo gara questo affinamento del set-up combinato alla bontà delle novità tecniche introdotte tra Monza e Singapore ha portato non solo la SF-24 a non soffrire più di quel fastidiosissimo bouncing tornato in auge con il precedente pacchetto aerodinamico introdotto a Barcellona, ma sopratutto ha reso la monoposto guidata da Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr molto più gentile con le gomme, riuscendo con una certa facilità a trovare la corretta finestra di utilizzo degli pneumatici, ampliandone la durata di utilizzo, e riducendone il degrado (nel caso della pista di Austin sopratutto sull’anteriore).
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La vittoria conquistata da Leclerc consente così alla Ferrari di poter guardare con molta più fiducia al futuro aprendo forse scenari fino a poco prima assolutamente inaspettati, ma sopratutto la rilancia una volta di più nella lotta per il titolo costruttori, che vede scendere a 48 punti il divario della Rossa nei confronti della capolista McLaren (a soli otto punti il divario nei confronti della Red Bull).
Non è quindi un caso che al termine della gara Leclerc (nel sottolineare l’ottima partenza effettuata al via, ma anche la soddisfazione per l’ottimo passo espresso nel corso della gara) ponga come obiettivo da qui al termine della stagione la possibilità di regalare alla squadra quel titolo costruttori che manca alla Ferrari dal 2008.
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La conferma dell’ottimo stato di forma della Rossa ad Austin viene anche dal secondo posto finale di Carlos Sainz Jr, figlio di una corsa forse più tattica rispetto a quella di Leclerc, ma al contempo caratterizzata da alcuni problemi alla power unit nel corso del primo stint di gara (poi prontamente risolti) che hanno consentito a Sainz grazie alla sosta anticipata (avvenuta nel corso del 22°giro) di superare Verstappen (dopo averci provato un paio di volte tra il primo e il secondo giro) con un perfetto undercut, ma non a raggiungere Leclerc, sebbene nell’ultima parte di gara sia comunque riuscito seppur parzialmente a ridurre il distacco, chiudendo a 8”562 dal compagno di squadra monegasco.
Intervistato da Sky al termine della gara, Sainz nel congratularsi per la vittoria con il compagno di squadra Leclerc e con la Ferrari per aver raggiunto questa preziosissima doppietta, si è soffermato ad analizzare la sua gara, dichiarando di essere stato sfortunato al via per essere rimasto bloccato in partenza in curva 1 dal duello in corso tra Verstappen e Norris, e confermando al contempo il problema alla power unit nel primo stint di gara che gli ha fatto perdere il DRS da Verstappen per un paio di volte, pur dimostrando di essere molto veloce nella seconda parte di gara.
Il pilota spagnolo nel confermare come la macchina stia funzionando meglio dopo gli ultimi aggiornamenti introdotti tra Monza e Singapore auspica di poter tornare a vincere prima della conclusione del campionato, perché ci terrebbe molto a salutare la Ferrari con una vittoria, prima di approdare a partire dalla prossima stagione in Williams.
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