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La Formula 1 approda a Las Vegas per la ventiduesima tappa del Mondiale 2024, con Max Verstappen a un passo dal quarto titolo mondiale consecutivo.
La capitale mondiale del gioco d’azzardo. Così viene considerata Las Vegas un po' in tutto il mondo, ed è proprio da qui che la Formula 1 riparte per il suo trittico finale di gare, che la vedrà poi nelle prossime due settimane scendere in pista anche in Qatar e ad Abu Dhabi.
A tre gare (e a una Sprint) dal termine della stagione sono ancora da assegnare entrambi i titoli iridati: se quello costruttori vede ancora la lotta a tre tra McLaren (in testa con 593 punti)-Ferrari (seconda con 557 punti) e Red Bull (terza con 544 punti), il titolo piloti potrebbe invece venir già assegnato questo weekend a Las Vegas, alla luce dei 62 punti di vantaggio di Max Verstappen nei confronti di Lando Norris. Al campione olandese basterà infatti vincere la gara indipendentemente dal risultato del giovane pilota inglese della McLaren (o comunque classificarsi davanti a lui, o alla peggio subito alle sue spalle con il punto aggiuntivo del giro più veloce) per avere la matematica certezza del quarto titolo iridato.
Non sarà, però, un’impresa facile: se è vero che la Red Bull e lo stesso Verstappen lo scorso anno si aggiudicarono la gara qui a Las Vegas, la sensazione è che la RB20 (aldilà dell’innegabile crescita vista sopratutto nell’ultima gara di campionato in Brasile) possa soffrire un po' di più del previsto sul Las Vegas Strip Circuit i cordoli, come peraltro già visto a Montecarlo e in maniera un po' più ridotta a Singapore.
Ecco, quindi, perché, alla luce della caratteristiche del circuito (che ricordano molto quelle di Baku) non possiamo non considerare come favorite per la vittoria McLaren e Ferrari.
Se la gara si fosse corsa di giorno, non avremmo esitato a indicare la scuderia di Maranello come favorita assoluta, alla luce non solo delle caratteristiche tecniche del Las Vegas Strip Circuit (molto simile a quelle di Baku), ma anche considerando il buon grip meccanico delle sospensioni e l’ottima trazione in uscita di curva della SF-24, che sui circuiti cittadini ha dimostrato peraltro di saper assorbire brillantemente il passaggio sui cordoli e sulle asperità tipiche delle piste cittadine.
L’aspetto che però, purtroppo, potrebbe andare a penalizzare la Ferrari (aldilà degli effetti indotti nuova Direttiva Tecnica emessa in queste ore su “suggerimento” della Red Bull e che approfondiremo più avanti) è senza ombra di dubbio quello rappresentato dalle temperature fredde dell’asfalto (circa 10-15 gradi) che caratterizzerà l’intero weekend di gara a Las Vegas, che, non bisogna dimenticare, si svolgerà interamente in notturna. Nell’arco della stagione infatti abbiamo visto come con temperature più fredde la SF-24 abbia fatto più fatica a scaldare le gomme rispetto agli avversari, soffrendo non poco non solo nel trovare la giusta finestra di esercizio delle gomme, ma anche nell’accenderle correttamente.
Se è vero che la decisione della Pirelli di imporre alla squadra la pressione di gonfiaggio più alta della stagione (28 psi all’anteriore e 26 psi al posteriore) indubbiamente può essere un aiuto non indifferente per la scuderia di Maranello, è altrettanto vero, però, che in queste condizioni potrebbe emergere molto bene la McLaren. Qualcuno potrebbe un po' storcere il naso considerando che lo scorso anno a Las Vegas sia Norris che Piastri vennero eliminati in qualifica in Q1 con il sedicesimo e il diciannovesimo tempo, e che in gara Norris fu costretto al ritiro, mentre Piastri (autore anche del giro più veloce) si dovette accontentare del decimo posto. Bisogna però dire che in questa stagione la McLaren ha fatto un grosso passo in avanti sia per quanto riguarda l’efficacia aerodinamica in condizioni di basso carico, sia nell’affrontare i tratti a velocità un po' più ridotta, con la MCL38 che nel corso della stagione si è rivelata essere (salvo casi eccezionali) una monoposto piuttosto performante sulla maggior parte delle piste, e in grado di accendere bene le gomme anche con temperature più fresche. Ecco, quindi, perché, contrariamente allo scorso anno la McLaren (che porterà a Las Vegas una nuova specifica dell’ala posteriore da basso carico, dopo che la versione precedente utilizzata a Monza e a Baku è stata bocciata dalla Federazione per via del mini DRS, per nulla conforme al Regolamento) può essere considerata la squadra favorita in occasione del Gp di Las Vegas, con Lando Norris e Oscar Piastri che proveranno in tutti i modi a lottare per la vittoria.
Detto questo, però, c'è una variabile che potrebbe far saltare tutto il ragionamento fin qui svolto per quanto riguarda le monoposto di Leclerc per Ferrari e del duo Norris-Piastri per McLaren: il possibile cambio del motore. Ricordiamo, infatti, che per regolamento ogni pilota ha quattro power unit nuove a disposizione, e che superato questo numero scattano le penalità in griglia. Se Leclerc ha introdotto la quarta power unit stagionale a Zandvoort (disputandoci ben sette gare), il team di Woking ha fatto la stessa operazione sulle monoposto di Norris e Piastri la gara successiva a Monza, con ben sei gare disputate con lo stesso motore. Visto che la prossima gara di campionato si correrà in Qatar sul circuito di Lusail (che non favorisce molto i sorpassi), qualora sia Leclerc che il duo McLaren dovesse decidere di montare a Las Vegas la quinta power unit stagionale (con conseguente partenza arretrata in griglia) chi potrebbe essere avvantaggiato potrebbe essere Carlos Sainz Jr, che aveva già sostituito la sua power unit nella precedente gara di campionato in Brasile.
Da verificare, infine, la reale competitività a Las Vegas della Mercedes, con il team tedesco a dire il vero più orientato a lavorare in ottica 2025.
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