Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912
Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi
In occasione del vertice di Madrid e di un’intervista esclusiva rilasciata al quotidiano spagnolo AS il Presidente FIA si è soffermato sulle questioni affrontate nelle ultime settimane: dall’irrigidimento della battaglia no swearing all'addio di Johnny Herbert, e non solo.
Una Federazione forte e autoritaria, che ha iniziato il 2025 piuttosto combattiva in attesa dell’inizio del Mondiale di Formula 1. Approfittando del vertice FIA riservato agli stewards e ai commissari tenutosi Venerdì 7 Febbraio a Madrid presso il circuito di Jarama e di un’intervista esclusiva rilasciata al quotidiano spagnolo AS il Presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile Mohammed Ben Sulayem ha fatto il punto della situazione in merito ai principali argomenti relativi alla massima serie motoristica, ribadendo in linea di massima quelle che sono le sue posizioni, ma anche sottolineando come dietro la sua determinazione ci sia al contempo massima disponibilità al confronto, definendo buono il rapporto con i piloti di Formula 1.
Proprio parlando dei piloti di Formula 1, non possiamo non pensare alla battaglia contro l’utilizzo delle parolacce nei vari team radio, introdotta dal Presidente FIA a partire dal Gp di Singapore lo scorso Settembre, e che ha visto il quattro volte campione del mondo olandese Max Verstappen svolgere dei lavori socialmente utili in Ruanda, partecipando alla presentazione di una cross car realizzata dagli studenti di ingegneria del Politecnico di Kigali partendo dalle linee guida della Federazione, e Charles Leclerc subire una multa di 10.000 Euro (di cui 5000 sospesi a patto che non ci siano ulteriori infrazioni nei prossimi 12 mesi).
Visualizza questo post su Instagram
L’Associazione dei piloti (la GPDA, Grand Prix Drivers Association) non aveva esitato a rispondere lo scorso Novembre con un comunicato sul proprio profilo Instagram affermando che esisteva una differenza tra usare delle parolacce volte ad insultare gli altri e delle parolacce più informali (volte a descrivere il maltempo o una situazione di guida o la stessa monoposto di F1), invitando lo stesso Presidente FIA Ben Sulayem a fare una sorta di esame di coscienza, valutando non solo il tono e linguaggio utilizzato quando parla dei piloti o con i piloti stessi, ma ricordandosi anche che i piloti non sono dei bambini, ma degli adulti, e che non hanno bisogno tramite i media di ricevere istruzioni ad esempio sulla possibilità o meno di indossare dei gioielli, chiedendo alla stessa Federazione una maggiore trasparenza e anche un maggior dialogo, essendo l’Associazione Piloti fortemente intenzionata a collaborare in modo costruttivo con tutte le parti interessate (compreso il Presidente FIA Ben Sulayem).
Nello scorso mese di Gennaio è arrivata la risposta (seppur indiretta) della stessa Federazione, la quale ha emesso una nuova versione del Codice Sportivo Internazionale riscrivendo (e ampliandolo con l’appendice B) l’articolo 12.2.1 relativo alle sanzioni per i piloti colpevoli di cattiva condotta, o con il cui comportamento rischiano di causare un danno alla reputazione della stessa FIA, e irrigidendo il valore delle multe a seconda che il pilota militi in una serie internazionale (Livello 1), nei campionati regionali FIA o in una manifestazione legati alle coppe FIA (Livello 2, con in questo caso il valore base della multa raddoppiato), nei vari campionati mondiali FIA ad eccezione della Formula 1 (Livello 3, con in questo caso il valore base della multa triplicato) o infine in Formula 1 (Livello 4, con il valore della multa quadruplicato).
Come riportato nell’Appendice B, in caso di violazione dell’articolo 12.2.1 comma f del Codice Sportivo Internazionale (nel caso in cui una qualsiasi parola, azione o scritto ad opera di un pilota abbia causato danni morali o perdite alla FIA, ai suoi organi, ai suoi membri o ai suoi dirigenti e più in generale all’interesse dello sport motoristico e ai valori difesi dalla FIA) la multa base prevista (Livello 1) è di 10.000 Euro, che in caso di recidiva nell’arco di un periodo di due anni dalla prima infrazione passa a 20.000 Euro più un mese di sospensione (in stand-by) e che in caso di terza infrazione sale a 30.000 Euro più un mese di sospensione effettiva più detrazione di punti dalla Classifica Mondiale.
Nel caso di un pilota di F1 (Livello 4) avremo pertanto in caso di prima infrazione una multa di 40.000 Euro, di seconda infrazione nell’arco di due anni una multa di 80.000 Euro con un mese di sospensione (in standby), e infine in caso di terza infrazione nell’arco di tre anni una multa di 120.000 Euro più un mese di sospensione effettiva oltre alla detrazione di punti dalla Classifica Mondiale.
Nel caso di una qualsiasi cattiva condotta in violazione dell’articolo 12.2.1.l o di ogni pubblico incitamento alla violenza e/o all’odio (in violazione dell’articolo 12.2.1.n) è prevista come prima infrazione una multa di 10.000 Euro (40.000 per i piloti di F1), di 20.000 Euro (80.000 per i piloti di F1) più un mese di sospensione (in stand-by) in caso di seconda infrazione nell’arco di due anni dalla prima infrazione, e infine di 30.000 Euro più un mese di sospensione effettiva e decurtazione di punti dalla Classifica Mondiale nel caso di terza infrazione nell’arco dei due anni.
Nel caso di formulazione ed esposizione di commenti politici, religiosi e personali (in violazione all’articolo 12.2.1 comma o) così come nel caso in cui venisse violato il principio generale di neutralità promosso dalla FIA ai sensi dei suoi Statuti, salvo previa approvazione scritta dalla FIA per le competizioni internazionali o dall'ASN competente per le competizioni nazionali di loro competenza è prevista come prima infrazione una multa di 10.000 Euro (40.000 per i piloti di Formula 1) con la possibilità che la stessa possa venir sospesa oltre alle scuse pubbliche e il ritiro dei commenti, una multa di 20.000 Euro (80.000 per i piloti di F1) oltre alle scuse pubbliche, il ritiro dei commenti più un mese di sospensione (in stand-by) in caso di seconda infrazione nell’arco di due anni, e infine una multa di 30.000 Euro (120.000 per i piloti di F1) oltre a scuse pubbliche, il ritiro dei commenti, un mese di sospensione effettivo e la decurtazione dei punti dalla Classifica Mondiale in caso di terza infrazione nell’arco dei due anni.
Infine nel caso di mancato rispetto delle norme FIA in merito agli appuntamenti e la partecipazione di persone durante le cerimonie ufficiali di qualsiasi competizione relative a un Campionato FIA (in violazione all’articolo 12.2.1 comma p del Codice Sportivo Internazionale) è prevista una multa di 15.000 Euro (60.000 per i piloti di F1) nel caso di prima infrazione, una multa di 30.000 Euro (120.000 per i piloti di Formula 1) più l’impossibilità di accedere alle aree riservate del prossimo evento utile organizzato dalla Federazione in caso di seconda infrazione nell’arco di due anni, e infine una multa di 45.000 Euro (180.000 Euro per i piloti di F1) più l’impossibilità di accedere alle aree riservate dei prossimi eventi utili organizzati dalla Federazione nei sei mesi successivi oltre a una decurtazione dei punti acquisiti nel Campionato in caso di terza infrazione nell’arco dei due anni.
Queste, dunque, le nuove penalità irrigidite dal Presidente FIA Ben Sulayem nonché dalla stessa Federazione, che ovviamente non sono state minimamente ben accolte né dai piloti della massima serie motoristica, né tanto meno dal promoter Liberty Media, con il Presidente e Ceo della Formula 1 Stefano Domenicali che si sarebbe rifiutato di firmare tale irrigidimento normativo, oggetto anche di una parte dell’intervista rilasciata da Ben Sulayem alla testata spagnola AS. Queste le dichiarazioni che il Presidente FIA ha rilasciato al giornalista spagnolo Jesus Balseiro, non prima di essersi soffermato sulla volontà di combattere ogni tipo di molestia e insulto proveniente dai social network, alla luce delle minacce ricevute dalla commissaria spagnola Silvia Bellot dopo alcune penalità inflitte in occasione del Gp degli Stati Uniti 2022. "Silvia è stata minacciata di morte, lei e la sua famiglia, e alzo la mia voce contro questo perché non è accettabile. Ecco perché questa campagna è per noi una responsabilità quotidiana. (…)
I nostri piloti sono ambasciatori, mandano un bel messaggio sul nostro amato sport e non vogliamo che i genitori ci vedano come uno sport sporco. C'è libertà ma anche disciplina. Ci sono piloti che guadagnano milioni di dollari e devono essere disciplinati, proprio come in qualsiasi altro lavoro. Non sono bambini, hanno delle responsabilità nei confronti della FIA. Perfino Toto Wolff rimase sorpreso dal fatto che suo figlio, che aveva meno di dieci anni, insultasse i piloti. Non è questo che vogliamo alla FIA. Se riesci a controllare te stesso in una vettura di F1, puoi controllare le tue parole ed essere responsabile nei confronti dello sport che ti dà così tanto. Non è chiedere troppo e non è una novità: sono regole della FIA scritte fin dal 1972."
Nel corso dell’intervista rilasciata ad AS, Ben Sulayem sottolinea come il suo rapporto con i piloti di Formula 1 non sia per nulla negativo. "Li vedo come i miei figli. Guardate Verstappen e la sua punizione con i lavori socialmente utili: la gente pensava che il presidente della FIA lo avrebbe mandato a pulire i bagni. Gli ho parlato in Qatar, era nervoso, gli ho suggerito di ispirare ragazze e ragazzi e lui ha pensato che fosse una grande idea. È andato in Ruanda (durante la settimana della cerimonia di premiazione), li ha abbracciati, è stato molto bello per loro." Nel corso dell’intervista Ben Sulayem ha poi sottolineato di essere una persona che non morde, anche se molti potrebbero confondere il suo essere determinato con un carattere piuttosto determinato.
Nel corso della conferenza stampa svoltasi al termine del vertice FIA tenutosi a Madrid il Presidente Ben Sulayem è tornato ad affrontare la questione relativa alla battaglia no swearing, ribadendo sostanzialmente quanto già dichiarato nel corso dell’intervista rilasciata ad AS, e aggiungendo inoltre la possibilità di abolire i team radio dei piloti. Non tanto quelli trasmessi nel corso della tradizionale telecronaca dei Gp trasmessa dalle principali televisioni di tutto il mondo (già di per se censurati, nel caso in cui venisse pronunciata una parolaccia), quanto quelli riservati alla piattaforma F1 TV, con il Presidente FIA che ha aggiunto che sotto questo aspetto ci saranno molte cose da affrontare con il loro promoter (la FOM, e di conseguenza Liberty Media n.d.r), e concludendo che se è vero che la F1 (e quindi Liberty Media) è il promoter del campionato, è altrettanto vero che è la stessa Federazione ad essere ancora proprietaria del campionato in questione.
1 di 2
AvantiCondividi
Link copiato