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A differenza delle precedenti edizioni (che avevano visto l’utilizzo delle mescole C2, C3 e C4) quest’anno Pirelli ha deciso di portare in Arabia Saudita le mescole C3, C4 e C5. “La scelta (come possiamo leggere nella consueta Preview realizzata dal gommista milanese) è stata ispirata dalla volontà - condivisa con la FIA, la F1 e le squadre – di fare il possibile per creare più opzioni strategiche per la gara e, quindi, più spettacolo e incertezza. Nelle quattro precedenti edizioni di questo Gran Premio, la sosta singola è sempre stata dominante, sia in termini di efficacia che di preferenza da parte delle squadre, anche quando una neutralizzazione ha offerto qualche variabile in più.”
Delle 27 curve caratterizzanti il tracciato progettato da Hermann Tilke che giocoforza costringeranno le gomme a un duro lavoro di resistenza, la curva 13 è quella indubbiamente più impegnativa, in quanto caratterizzata da un banking di 12 gradi (superiore a quello della sopraelevata di Indianapolis, ma inferiore a quello delle sopraelevate di Zandvoort), che sulla carta dovrebbe sottoporre gli pneumatici a forze g molto elevate.
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