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Ricordando Ayrton Senna

Ricordando Ayrton Senna

A trent’anni dalla sua scomparsa ricordiamo non solo il tre volte campione del mondo di Formula 1, ma anche l’uomo Ayrton, che di nascosto non esitò a devolvere parte dei suoi guadagni per dare anche ai ragazzi più poveri le stesse opportunità

Senna e l’arrivo in McLaren

Nel 1988 Senna approda in McLaren con un contratto triennale, in un momento in cui la scuderia di Woking (che già può contare al suo interno su un pilota di talento quale Alain Prost) vuole tornare a vincere entrambe le Classifiche Mondiali, con il successo che manca dal 1985 nella Classifica Costruttori, e in quella piloti dal 1986, quando a vincere era stato il Professore francese. Dopo la vittoria nel 1987 del titolo piloti e costruttori ad opera della Williams motorizzata Honda, la McLaren riesce a soffiare al team di Grove la fornitura dei motori turbo nipponici e a mettere sotto contratto il talentuoso pilota brasiliano, potendo così contare su due punte di valore non solo per lottare per il titolo piloti, ma anche per quello costruttori. Non solo: a differenza delle altre squadre che per il 1988 opteranno per uno sviluppo della monoposto precedente (alla luce della modifica regolamentare che prevede per il 1989 il ritorno dei motori aspirati) McLaren decide di realizzare una monoposto completamente nuova, la MP4/4.

Il risultato parla da solo: delle 16 gare rappresentanti il Mondiale 1988 la McLaren con la sua MP4/4 ne conquisterà ben 15 (la Ferrari conquisterà il Gp d’Italia a Monza, a poche settimane dalla scomparsa dello storico patron Enzo Ferrari, con Berger davanti ad Alboreto), con Prost e Senna di fatto unici candidati per la lotta al titolo mondiale.

Andando nei dettagli, se Prost si aggiudicherà 7 vittorie (Brasile, Monaco, Messico, Francia, Portogallo, Spagna e Australia) e 7 secondi posti, Senna in virtù delle sue 13 pole (di cui sei nelle prime sei gare), 8 vittorie (San Marino, Canada, Usa, Gran Bretagna, Germania, Ungheria, Belgio e Giappone) e tre secondi posti si laureerà per la prima volta in carriera campione del mondo, conquistando il titolo nella penultima gara di campionato in Giappone, sul circuito di Suzuka.

In quella stagione, però, dobbiamo registrare il primo vero screzio tra i due piloti. In occasione della seconda partenza del Gp del Portogallo Senna parte meglio di Prost e prende il comando della corsa, ma il pilota francese non ci sta, e così al termine del primo giro si affianca al pilota brasiliano con l’obiettivo di superarlo, ma Ayrton a quel punto stringe la traiettoria, spingendo la monoposto gemella di Prost verso il muretto. Il Professore resiste, andando poi a involarsi verso la vittoria, ma al termine della gara è furioso per la manovra del compagno di squadra, al punto che sarà necessario l’intervento del Team Principal Ron Dennis per placare la situazione.

Così come l’anno precedente, anche il 1989 vedrà per quanto riguarda il titolo mondiale una lotta interna tra i due piloti McLaren, i quali si aggiudicheranno dieci delle sedici gare facenti parte il Mondiale, mentre le rimanenti sei gare vedranno tre vittorie Ferrari (Brasile e Ungheria con Mansell, Portogallo con Berger), due vittorie Williams con Thierry Boutsen (Canada e Australia) e una vittoria Benetton con Alessandro Nannini in occasione del Gp del Giappone.
Per quanto riguarda il duello per il titolo tra Prost e Senna, se anche nel 1989 saranno tredici le pole ad opera del pilota brasiliano, per quanto riguarda le vittorie il pilota brasiliano ne conquisterà tre nelle prime quattro gare (San Marino, Monaco e Messico), a cui seguiranno nelle successive dieci gare ben cinque ritiri per problemi di affidabilità affiancati da tre vittorie (Germania, Belgio e Spagna) e un secondo posto (Ungheria), in uno scenario che vede Prost decisamente più costante e regolarmente a punti con quattro vittorie (Usa, Francia, Gran Bretagna e Italia), tre secondi posti (Germania, Belgio e Portogallo), un terzo posto (Spagna) e un quarto posto (Ungheria). Non solo.

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