Ricordando Ayrton Senna

Il passaggio in Williams

©LAT Images 

Nel 1994 Ayrton Senna approda in Williams, chiudendo dopo sei anni la sua esperienza con la McLaren. Sulla carta la scelta sembrerebbe essere quella giusta, visto che il team di Grove proviene da due stagioni in cui ha letteralmente dominato il Mondiale (nel 1992 con Mansell, e nel 1993 sopratutto nella seconda parte di campionato con Alain Prost, ritiratosi come già detto a fine stagione). La realtà, purtroppo, sarà decisamente differente. Alla luce della decisione da parte della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) e del suo neo Presidente Max Mosley di abolire quegli aiuti elettronici che avevano fatto la fortuna della Williams (le sospensioni attive, il traction control, il cambio automatico, il sistema anti-slittamento detto ABS, le quattro ruote motrici, la telemetria bidirezionale, ecc), la FW16 si presenterà al pilota brasiliano come una monoposto decisamente meno competitiva rispetto alle sue più gloriose progenitrici (risultando molto più difficile da guidare), ma anche più stretta nella zona dell’abitacolo.
In questo scenario così complicato se nelle qualifiche Senna riesce a far valere la sua abilità di guida sul giro secco conquistando due pole position nelle prime due gare di campionato in Brasile e nel Gp del Pacifico (corso sul circuito nipponico di Aida), in gara il campione brasiliano deve purtroppo registrare due ritiri, con le gare entrambe vinte dal giovane talento tedesco della Benetton, Michael Schumacher. Senna si presenta così a Imola sul circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari con l’obiettivo di rilanciarsi in campionato, senza però sapere che quella sarebbe stata la sua ultima gara in Formula 1.