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Lando Norris e la prima vittoria in Formula 1© @McLarenF1

Lando Norris e la prima vittoria in Formula 1

Dopo 110 gare il giovane talento della McLaren festeggia il suo primo successo nella massima serie motoristica precedendo a Miami Verstappen (Red Bull) e Leclerc (Ferrari). Perez quarto, retrocesso al quinto posto Sainz

Red Bull: Verstappen secondo, Perez quarto

©@redbullracing

Una monoposto meno perfetta del solito, insolitamente incapace di estrarre il massimo del potenziale dalla gomma dura. Confermando le sensazioni negative che Verstappen aveva rilevato nel corso della giornata del venerdì (tra FP1 e Sprint Qualifying), e che le qualifiche sembrano aver momentaneamente allontanato, la Red Bull chiude il Gp di Miami senza salire sul gradino più alto, con Max Verstappen secondo e con Sergio Perez quinto (promosso quarto dopo la penalizzazione inflitta dai commissari a Sainz) nel giorno dell’ultimo Gp al muretto di Adrian Newey (anche se l’amministratore delegato Red Bull Oliver Mintzlaff ha dichiarato ai microfoni di Sky Deutschland che Newey sarà presente anche in altre gare).
Se in molti Gp abbiamo visto la RB20 di Verstappen prendere la testa della corsa e scappare via infliggendo alla gara un ritmo insostenibile per gli avversari, questo non è successo a Miami. Vero, al via della gara Verstappen con un miglior scatto era comunque riuscito a mantenere la testa della classifica, ma a differenza di altre occasioni non era riuscito a fare la differenza scappando. Non c’è dubbio che l’asfalto liscio del Miami International Autodrome possa aver penalizzato (a differenza delle precedenti edizioni vinte da Verstappen) la RB20, ma non è da escludere che una parte della minore competitività del campione olandese possa essere legato a un episodio, che ha visto al via come protagonista il suo compagno di squadra, Sergio Perez.

Al via della gara, se come detto Verstappen guadagna agevolmente la testa della gara, è altrettanto vero che Perez (pur partendo dal lato più sporco della pista) riesce agevolmente a superare Leclerc, per poi arrivare a tutta velocità in curva 1, sfiorando il contatto con il compagno di squadra. Una manovra piuttosto azzardata, quella di Perez, che la Direzione Gara incomprensibilmente ha deciso di non investigare. Dopo essere andato lungo in curva 1, Checo rientra in pista alle spalle non solo della Ferrari di Leclerc, ma anche della McLaren di Piastri e della seconda Rossa di Sainz. Se in una prima fase sembrava che non ci fosse stato alcun contatto tra le due Red Bull, nel dopo gara emergerà invece che un minimissimo contatto in realtà c’è stato, con il diffusore della monoposto della monoposto di Verstappen graffiato dalla monoposto gemella di Perez.
Visto e considerato che le monoposto ad effetto suolo hanno nel diffusore uno dei loro punti nevralgici, non è da escludere che anche la graffiatura del diffusore possano aver limitato (seppur marginalmente) la performance sul passo gara di Verstappen, il quale peraltro nel corso del 21°giro ha finito con l’abbattere un birillo situato sulla chicane presente nel tratto lento in prossimità del ponte, andando a danneggiare il fondo della macchina, per via del passaggio sulla chicane.

Quindi, da una parte il fondo danneggiato con il diffusore graffiato da Perez, dall’altra la difficoltà a far funzionare correttamente le gomme dure, potrebbero aver quindi provato Verstappen di una vittoria che alla fine avrebbe dovuto conquistare in pista contro l’amico Lando Norris.

Intervistato a fine gara, Verstappen non ha nascosto (aldilà dei problemi del fondo, che il campione olandese ha scoperto in un secondo momento) come con le medie la macchina non si comportava male, ma che con le dure la macchina non aveva minimamente grip né nei tratti a bassa velocità, né in quelli ad alta velocità.
Tornando a Perez, dopo quella partenza a razzo che lo ha visto arrivare a tutta velocità in curva 1 il pilota messicano non è riuscito ad emergere, chiudendo la gara al quinto posto, divenuto poi quarto dopo la penalità inflitta a Sainz.

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